Martedì 13 agosto 2024 – Con circa 15mila posti ai tavoli le 130 strutture agrituristiche lucane – con un giro di affari tra i 600 e i 700 mila euro – si preparano all’assalto di Ferragosto.
Turismo Verde, agenzia agrituristica della Cia, sottolinea il buon andamento della ricettività con il tradizionale “tutto esaurito” già da settimane.
I costi, leggermente ritoccati rispetto all’anno scorso, variano da 40 a 65 euro con il numero maggiore di aziende a 40 euro per il menù fisso composto da numerosi antipasti ( una decina), due primi (con pasta rigorosamente fatta in casa), la tradizionale grigliata di carne mista, contorni, frutta e dolce della casa.
Piatti di Ferragosto: Fusilli-strascinati al Ragù di Carne, strascinati con i “fiori” di zucchine, pasta al forno del contadino, Grigliata Mista con Fantasia di Verde (Misto di carni dagli allevamenti di aziende locali, accompagnata da verdure di stagione).
Se la cucina a chilometro zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo è la spinta verso un turismo più sostenibile che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.
Le imprenditrici lucane sono al top con un’ incidenza vicina al 50 per cento tra i titolari di agriturismi.
“Le nostre strutture – sottolinea in una nota Turismo Verde – contribuiscono in modo determinante al turismo di prossimità, con la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle nostre campagne.
A beneficiarne anche in questo Ferragosto tanti piccoli centri e comprensori nei quali i nostri ospiti sono stati in visita, a fare acquisti. Inoltre offriamo esperienze a tutto tondo, dalle attività naturalistiche a quelle più sportive, ai laboratori per grandi e piccoli dove si imparano le ricette della tradizione ed i segreti della campagna, non una vacanza classica ma una vera esperienza alla scoperta del territorio”.
“L’agriturismo italiano è una eccellenza che va tutelata e che intendiamo candidare come patrimonio immateriale Unesco, non a caso è il format più copiato nel mondo”. Sulle motivazioni che hanno portato Turismo Verde-Cia a intraprendere il percorso per candidare l’agriturismo italiano a patrimonio immateriale Unesco, il presidente Mario Grillo aggiunge: “Stiamo lavorando su questa candidatura vista la grande attenzione del mondo riguardo la cucina sana, le tradizioni, il rispetto della terra e della sostenibilità. La cucina contadina oggi porta con sé la sostenibilità, il rispetto della natura è innato nel nostro lavoro di agricoltori. L’economia circolare nelle aziende agricole è insita nel concetto di uso e riuso delle risorse che è propria della cultura dei contadini.
Infine, anche per gli agriturismi, c’è un Pnrr su cui insistere per accelerare spesa e realizzazione progetti.
“Ci attende, dunque, un lavoro importante per rafforzare il posizionamento dei nostri agriturismi -ha detto il presidente di Turismo Verde-Cia, Mario Grillo-. Bisogna rinnovare la legge nazionale dedicata al settore, cui stiamo per dedicare un tavolo tecnico di confronto, ma anche continuare a investire in formazione, coinvolgendo scuole e istituti professionali, considerata anche la carenza cronica di personale, e rafforzare l’impegno in comunicazione e fiere di settore”.