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Letto Presidio domani, 8 agosto, davanti al Cpr di Palazzo S. Gervasio
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Cronaca

Presidio domani, 8 agosto, davanti al Cpr di Palazzo S. Gervasio

E' in programma domani, giovedì 8 agosto, alle 17,30, su iniziativa della Cgil Basilicata. Hanno già aderito partiti, associazioni, sindacati

Redazione Web 7 Agosto 2024
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Mercoledì 7 agosto – Un presidio davanti al Cpr di Palazzo S. Gervasio dove ieri l’altro è morto un giovane ospite, è stati organizzato dalla Cgil Basilicata.
E’ in programma alle 17,30. Hanno già dato l’adesione PD, Basilicata Casa Comune , Movimento 5 Stelle, AVS, Partito Socialista Italiano, La Basilicata Possibile, Cgil, Cisl e Uil, ANPI Provinciale Potenza, Arci Basilicata.
L’invito a partecipare è esteso dalla Cgil a quanti ritengono che, dopo quanto accaduto, ci debba essere un segnale forte affinchè la struttura venga chiusa come si chiede da tempo.

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“Ribadiamo che la morte del giovane Oussama Belmaan presso il Centro per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio ha lasciato sgomenti e ha sollevato nuovamente perplessità sulla detenzione di persone migranti per questioni amministrative e sull’attuale modello detentivo dei Cpr.  
Il Centro va chiuso, è un modello da superare. Oltre a chiedere di fare chiarezza sui fatti recenti si ritiene – viene affermato in una nota del sindacato – che siano inaccettabili le condizioni di permanenza e i rischi ai quali vengono esposti i detenuti trattenuti per detenzioni amministrative e gli operatori delle strutture.

Riteniamo che la situazione rimanga esplosiva e che sia tempo di mettere in discussione l’esistenza stessa dei Cpr che, come da tempo si chiede, vanno chiusi in quanto non garantiscono il rispetto dei diritti umani e condizioni dignitose di permanenza. 

L’accoglienza, l’inclusione e l’integrazione devono essere le linee guida e gli obiettivi  di nuove politiche dell’immigrazione alla luce del dettato della nostra  Costituzione e dei diritti dei migranti.
Non è accettabile – prosegue la nota . che i migranti vengano rinchiusi in strutture e privati dei più elementari diritti , in condizioni spesso disumane.
I Cpr sono frutto di una politica migratoria che guarda esclusivamente a operazioni di controllo e contenimento, che “fabbrica” le emergenze e la paura, senza nessuna azione da parte del Governo volta alla gestione del fenomeno migratorio, senza considerare i diritti e l’urgenza di guardare alle persone che arrivano come nuovi europei e pezzi già esistenti della nostra società e quindi come titolari di diritti e non come stranieri.

Il rischio della mancanza di strategia, come è evidente anche nel caso di Palazzo San Gervasio, sia per quanto riguarda il Cpr sia per quanto riguarda la disastrosa accoglienza dei braccianti stagionali, è che si riproduca una stagione di ghetti e di disagio sociale nei singoli territori e che l’accoglienza continui a rimanere un tema esclusivo del Ministero dell’Interno mentre dovrebbe e potrebbe rappresentare un ambito ampio in cui al centro ci siano i diritti, i servizi e si possano riattivare economie, valorizzando anche territori marginalizzati e spopolati se coinvolti tutti gli attori in campo: Governo, Regioni, Comuni, terzo settore, sindacati che potrebbero rappresentare ciascuno per la propria competenza un motore di evoluzione in termini di diritti umani, sviluppo dei territori, tutela dei diritti, lotta allo sfruttamento”. 

Continueremo, insieme al Tavolo Asilo e Immigrazione, – conclude la nota – a chiedere scelte chiare nella direzione della tutela delle persone e a monitorare sulla condizione dei migranti trattenuti.

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