Venerdì 2 agosto 2024 – Nel Consiglio regionale odierno si è svolta la votazione sulla mozione, presentata nel consiglio dello scorso 9 luglio dai consiglieri di opposizione: “Ricorso contro la legge Calderoli dinanzi la Corte Costituzionale e possibilità di promuovere referendum abrogativo ai sensi dell’art. 75 della Costituzione”, i quali unitariamente hanno espresso un voto favorevole alla mozione per le ragioni espresse nella discussione ovvero una forte bocciatura della riforma dell’autonomia differenziata ritenuta lesiva dell’unità nazionale e del diritto all’uguaglianza dei cittadini.
“Crediamo fermamente che la legge sulla autonomia differenziata accentui ulteriormente le disuguaglianze territoriali all’interno del Paese”, affermano in un comunicato congiunto i consiglieri regionali di opposizione Cifarelli, Lacorazza, Marrese, Verri, Araneo, Bochicchio, Vizziello e Chiorazzo.
“La nostra visione di società si basa sull’equità e sulla solidarietà tra tutte le aree e non possiamo accettare misure che possano avvantaggiare solo alcune parti a discapito di altre. In secondo luogo, riteniamo che l’autonomia differenziata, così come è stata approvata, non garantisca le necessari garanzie per consentire a tutti le regioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali con grave svantaggio per il nostro Meridione che parte storicamente da una posizione arretrata. Inoltre pensiamo che la riforma, se attuata nella sua interezza, disintegri nei fatti l’unità nazionale creando un Paese con ventuno sistemi legislativi e politiche diverse, che renderebbero difficile non solo l’attività imprenditoriale ma anche la vita dei cittadini” dichiarano congiuntamente i consiglieri di opposizione.
La maggioranza che sostiene il Presidente Bardi ha dimostrato di essere divisa sui temi politici fondamentali, la nostra mozione non è passata per l’astensione dei consiglieri di Azione e l’assenza determinante di Polese rappresentante di Italia Viva, partiti che a livello nazionale sono contro la legge ma che in Basilicata si comportano diversamente per meri motivi di interesse politico.
La coalizione composita che sostiene il secondo governo Bardi si regge su fragili equilibri e la difficoltà che ha avuto nell’affrontare l’esame della nostra mozione sarà replicata ed accentuata su ogni tema.
Con la decisione di non ricorrere contro la legge Calderoli il centrodestra condanna la Basilicata e il sud alla marginalità e al sottosviluppo.
Dal canto nostro continueremo a condurre questa battaglia fino all’abrogazione della legge attraverso la strumento del referendum e ribadiamo il nostro impegno a difendere l’idea di un’Italia unita e inclusiva, dove ogni cittadino possa avere accesso alle stesse opportunità e diritti, indipendentemente dal luogo in cui vive”.