Venerdì 26 luglio 2024 – “I dati sulla povertà che emergono dal rapporto della Caritas di Potenza sono allarmanti e confermano le nostre preoccupazioni sulla condizione dei lavoratori e delle lavoratrici che come più volte denunciato dal sindacato, nonostante un’occupazione, non riescono ad arrivare a fine mese.
Preoccupante anche l’accesso degli anziani, sempre più soli e con pensioni minime. È evidente che servono delle misure di sostegno imminenti affinché questa crescita esponenziale delle povertà nella nostra regione non diventi incontrollabile provocando forti tensioni sociali”.
Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.
“D’altronde – continua – gli stessi dati elaborati dal nostro centro studi Ires Cgil evidenziano in Basilicata settemila lavoratori in più ma con gravi squilibri settoriali per tipologia contrattuale e per età: i lavoratori giovani sono il 21,7 per cento del totale (in Italia il 23,3 per cento). Il 13,4 per cento delle nuove assunzioni nei primi nove mesi del 2023 è con contratto a tempo indeterminato; più della metà a tempo determinato e quasi un terzo con contratti stagionali, intermittenti, in somministrazione.
Non sono solo numeri ma – afferma Esposito – storie, spesso di giovani che poi lasciano la Basilicata per non farvi ritorno.
La lotta alla precarietà è la priorità delle priorità per la Cgil e adesso abbiamo uno strumento per combatterla, il referendum sul lavoro per il quale sono appena state consegnate le firme in Cassazione con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone che per vivere devono lavorare.
Il lavoro deve essere tutelato, in quanto diritto costituzionale. Deve essere sicuro, perché di lavoro si deve vivere e non morire. Deve essere dignitoso e perciò ben retribuito. Deve essere stabile, perché la precarietà è una perdita di libertà.
Bisogna poi intervenire sulle pensioni – aggiunge Esposito – riformare il fisco tassando i più ricchi e lottando contro l’evasione fiscale; bisogna attivare politiche di welfare portando avanti gli impegni assunti sulla non autosufficienza e investire nella sanità pubblica.
Allo stesso tempo – conclude – c’è una grande responsabilità del governo regionale, che non ha saputo far fronte alla grave crisi economica e sociale che ha colpito la nostra regione e che si è accentuata per effetto della pandemia e delle guerre in corso.
È evidente che la politica del bonus è del tutto fallimentare se non accompagnata da interventi strutturali come l’istituzione di un fondo di integrazione salariale a sostegno delle fasce deboli, dei pensionati e delle famiglie in difficoltà.
Invece di distribuire gas gratis a tutti indistintamente, senza tenere conto delle fasce di reddito, si potrebbe utilizzare parte delle royalties e del Fondo sociale per dare sostegno al reddito e costruire un nuovo welfare, per ridare speranza e futuro ai nostri giovani” conclude Esposito.