MATERA – “La festa in onore della Madonna della Bruna rappresenta un momento di preghiera e di condivisione di valori antichi che, come ogni anno, riaccende la luce della speranza sulla città di Matera e su tutta la Basilicata, richiamando tanta gente da fuori regione. I tanti rituali che, da centinaia di anni, vengono realizzati nella lunga giornata del 2 luglio e nei giorni precedenti restituiscono a tutti noi un grande senso di appartenenza a questa terra e, con lo ‘strazzo’ del carro trionfale, anche di rinascita individuale e comunitaria”.
È quanto dichiara il presidente della giunta regionale, Vito Bardi, al termine della funzione religiosa a cui ha partecipato stamane nella cattedrale di Matera assieme all’assessore all’ambiente ed energia, Cosimo Latronico.
“L’esortazione dell’arcivescovo di Matera, monsignor Pino Caiazzo, rappresenta una sicura traccia di lavoro per chiunque eserciti responsabilità pubbliche e per il popolo cristiano che sotto la protezione della Madonna della Bruna si assume il compito di animare e costruire una storia esemplare” . Lo ha detto l’assessore all’Ambiente, Energia e Territorio della Regione Basilicata, Cosimo Latronico. “Le difficoltà come suggerisce l’arcivescovo ci obbligano ad alzare lo sguardo ed a valorizzare le capacità creative che pure insistono nelle nostre comunità. Una comunità che e’ consapevole della sua vocazione diventa costruttrice di opere esemplari che la parte pubblica deve assecondare creando condizioni di contesto favorevole . La via della responsabilità e della creatività – continua Latronico – e’ l’alternativa ad ogni ‘ forma di assistenzialismo’ che deprime e sperpera risorse preziose sia umane che economiche. La consapevolezza di storiche condizioni di svantaggio del Mezzogiorno, mai colmate nonostante un imponente impiego di risorse pubbliche, obbliga tutti i soggetti sociali e le comunità educative a compiere un cambio di prospettiva strategica che faccia appello alla responsabilità dei soggetti pubblici e dei corpi sociali mettendo in pratica quel cardine delle dottrina sociale che vede nella sussidiarietà la via per suscitare un nuovo protagonismo comunitario rafforzando autonomie e specificità. Consapevoli che il nostro Paese potrà affrontare le sue diseguaglianze – conclude l’assessore regionale – se sarà capace di sperimentare una nuova alleanza tra risorse pubbliche e protagonismo sociale. Il tempo ed i fatti ci giudicheranno”.