Domenica 23 giugno 2024 – Da mesi, il cuore della comunità di Rionero è paralizzato. Dal 22 febbraio, l’ufficio postale centrale di via Taverna Penta è chiuso, devastato da un tentativo di rapina che ha visto l’esplosione del bancomat e danni strutturali significativi.
Da allora, nessun segno di lavori di ripristino, nessuna risposta alle richieste dei cittadini e delle autorità locali.
La denuncia è delle Segreterie Regionali e Prov.li di Basilicata FAILP-CISAL-SLC-CGIL – UILPOSTE a firma di Vitale, Russelli e Potenza.
Il Sindaco di Rionero, Avv. Mario Di Nitto, – informano i responsabili sindacali – ha recentemente deciso di intervenire con una lettera indirizzata al Prefetto e alla Direzione di Poste Italiane. Una richiesta disperata che rivela l’inefficacia delle Poste Italiane e l’indifferenza verso una comunità di 13.000 abitanti, costretta a utilizzare l’ufficio periferico, piccolo e inadeguato.
Di Nitto denuncia i disagi causati dalla chiusura dell’ufficio postale centrale dal 22 febbraio. Nonostante ripetute richieste e una raccolta firme, nulla è stato fatto per ripristinare la funzionalità dell’ufficio, costringendo la cittadinanza a lunghe attese e a utilizzare un ufficio periferico inadeguato. Di Nitto sollecita un intervento immediato per risolvere la situazione.
Le immagini fotografiche scattate il 20 giugno 2024 mostrano chiaramente che nessun lavoro di ripristino è stato iniziato, nonostante il cartello affisso all’ingresso dell’ufficio postale prometta una riapertura entro il 29 giugno 2024. La frustrazione tra i residenti è palpabile e crescente.
FAILP-CISAL, SLC-CGIL e UILPOSTE si uniscono al Sindaco Di Nitto nel chiedere l’immediato inizio dei lavori. “Come si può lasciare una comunità di 13.000 abitanti senza un servizio postale essenziale per oltre tre mesi?” – si chiedono i sindacati, esprimendo un sentimento condiviso da tutta la cittadinanza.
La comunità di Rionero non può più aspettare. Le Poste Italiane – concludono i responsabili sindacali – devono intervenire immediatamente per ripristinare un servizio essenziale. La pazienza è finita, le promesse non bastano più. È tempo di azioni concrete per porre fine a questo disastro organizzativo e restituire ai cittadini il diritto a un servizio postale funzionante”.