Giovedì 20 giugno 2024 – “Con la mancata apertura del centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio comunicata oggi al tavolo del caporalato in prefettura a Potenza, l’accoglienza dei braccianti stranieri stagionali in Basilicata fa un grandissimo passo indietro, disattendo tra l’altro tutti i protocolli sottoscritti in questi anni.
Nel prendere atto che la Regione Basilicata non ha messo in atto alcuna iniziativa volta a mettere in sicurezza e quindi a rendere agibile il centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio, non possiamo che esprimere la forte preoccupazione e il forte dissenso per come è gestita l’accoglienza dei braccianti stranieri in Basilicata”.
Lo affermano il segretario generale Flai Cgil Basilicata, Vincenzo Pellegrino e il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito.
“I braccianti – denunciano – torneranno ad alloggiare in zone di fortuna, dove manca acqua e ogni minima condizione igienica. Sarà più facile per i caporali intercettare questi lavoratori, sfruttati per pochissimi euro all’ora, in assenza di un controllo dei trasporti verso le campagne. Senza il presidio del Centro per l’impiego che con tanto sacrificio avevamo ottenuto all’interno del centro, si allargheranno le maglie dell’illegalità, con il reclutamento irregolare dei braccianti.
Per evitare che ciò avvenga, i- si precisa nella nota – il Prefetto ha garantito che verranno rafforzati i controlli delle forze dell’ordine, con un dispendio oneroso di personale ed energie, tanto che è stata paventata la necessità di rivolgersi a una vigilanza privata.
Tutto ciò – proseguono Pellegrino ed Esposito – si sarebbe potuto evitare se solo le istituzioni preposte avessero accolto il grido di allarme sui ritardi della Regione Basilicata per mettere in moto la macchina dell’accoglienza e le reiterate richieste del sindacato e delle associazioni sulla necessità di agire con un preciso cronoprogramma.
Ancora più tenuto conto delle risorse a disposizione, ovvero i fondi Pon/Poc legalità già pronti per il villaggio di Boreano e Gaudiano a Venosa, per una spesa complessiva di 15 milioni di euro, includendo anche le risorse per il centro di accoglienza di Scanzano, i cui termini di utilizzo scadono nel 2025.
Anche la richiesta del Prefetto ai Sindaci dei comuni coinvolti di individuare strutture idonee all’accoglienza, pubbliche e private, nelle aree urbanizzate, per quanto possa essere una soluzione, riteniamo andasse avanzata per tempo, coinvolgendo le comunità ospitanti e attivando una rete tra istituzioni e terzo settore che potesse agevolare l’accoglienza e il processo di inclusione necessario affinché non esploda una bomba sociale.
La superficialità e la non curanza delle istituzioni nei confronti dell’accoglienza di questi lavoratori, fondamentali nella nostra agricoltura, è inaccettabile.
Proprio ieri la cronaca ci ha consegnato l’ennesima morte di un bracciante stagionale nel Lazio, in un contesto di disumanità inimmaginabile: l’indiano Satnam Singh è stato abbandonato per strada dissanguato, senza un braccio, tranciato durante il lavoro.
La Cgil come ogni anno darà il proprio contributo e girerà nelle campagne dell’Alto Bradano per vigilare sul rispetto dei diritti dei lavoratori e sulla garanzia di un’accoglienza che sia perlomeno dignitosa.
Sta di fatto – concludono Pellegrino e Esposito – che il governo Bardi segna l’ennesimo autogol dimostrando di avere come unico scopo la salvaguardia dei propri interessi personali”.