Giovedì 30 maggio 2024 – Critiche da parte della Uilm e della Cgil per il trasferimento della postazione del 118 dal Centro Eni a Viggiano centro.
UILM, UN ARRETRAMENTO PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI
“L’inaugurazione della nuova sede del 118 di Viggiano, che di fatto segna la chiusura della struttura attiva dal 14 marzo 2014 nell’area industriale, avvenuta peraltro senza alcuna consultazione con i sindacati, rappresenta un arretramento per la sicurezza dei lavoratori, specie in una fase nella quale diventa sempre più indispensabile rafforzare ogni azione di prevenzione della vita dei lavoratori.
Lo sostiene la segreteria regionale della Uilm, ricordando che il 118 è stato istituito nell’area industriale di Viggiano, in attuazione degli accordi Eni-Regione, con un investimento di circa 400mila euro, garantendo una copertura H24, con l’obiettivo prioritario di garantire servizi di emergenza-urgenza a partire dall’indotto Eni di Viggiano e all’intera comunità locale.
Non può essere certamente valida la giustificazione di locali più ampi, per circa 200 mq, che consente di disporre di tutti i servizi necessari per questo tipo di attività. Se fosse questo il reale motivo avremmo tutti insieme ricercato all’interno dell’area industriale locali più adeguati ed idonei come ad esempio riqualificare l’edificio che ospita Sviluppo Basilicata.
Consideriamo doveroso – sostiene la Uilm – convocare immediatamente un tavolo regionale per garantire il ripristino della postazione permanente presso il centro Eni di Viggiano. La vita delle persone e la sicurezza devono essere prioritari. Piuttosto che decentralizzare la postazione, sarebbe opportuno potenziarla, data l’importanza dell’area industriale che ospita migliaia di lavoratori ed è cruciale per l’intera valle.
Non intendiamo scendere in polemiche sterili, ma sottolineiamo l’importanza di garantire alle comunità locali il valore della salute, della sicurezza e della prevenzione.
È fondamentale evitare contrapposizioni e lavorare per implementare, non per spostare. L’area industriale necessita di una sorveglianza attiva per proteggere i lavoratori. Se vogliamo realmente vincere la battaglia #zeromortisullavoro, è necessario che ciascuno si assuma le proprie responsabilità.
CGIL POTENZA: “sCELTA GRAVISSIMA ASSUNTA SENZA LA CONDIVISIONE DELLE PARTI SOCIALI”
“La decisone assunta dall’Asp di trasferire la postazione del 118 dal centro oli dell’Eni al centro del comune di Viggiano, è una scelta gravissima assunta senza nessuna forma di consultazione con le parti sociali.
Lo affermano il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito e il responsabile Cgil del settore oil e gas, Emanuele De Nicola.
L’allocazione del presidio del 118 nel centro oli è frutto, tra l’altro, del protocollo di sito sottoscritto dai sindacati per garantire la sicurezza dei lavoratori in un sito industriale ad alto rischio, oltre ad essere funzionale logisticamente a servizio di tutta la valle, considerando la migliore accessibilità.
Avere spostato il 118 nel centro del comune di Viggiano, oltre ad aver privato un’attività lavorativa impattante di un presidio di sicurezza, di fatto aumenta i tempi di percorrenza di qualsiasi intervento nei vari comuni della Val d’Agri.
Ci vogliono infatti almeno venti minuti per raggiungere la valle dal centro del comune di Viggiano. Riteniamo quindi il trasferimento del 118 una scelta sbagliata, figlia di una scarsa visione e frutto dell’irresponsabilità delle istituzioni che seguono l’esclusivo interesse elettorale.
La direzione dell’Asp riveda questa scelta prima che sia troppo tardi e soprattutto si facciano valere le ragioni di fondo che stanno alla base di un importante servizio di emergenza urgenza a tutela della salute pubblica.
Al tavolo della trasparenza chiederemo alla Regione Basilicata di fare chiarezza”.