Domenica 19 maggio 2024 – E’ iniziata di buon mattino la giornata di mons. Davide Carbonaro, nuovo arcivescovo metropolita della diocesi di Potenza, Muro Lucano, Marsiconuovo, nel giorno della sua presa di possesso canonico.
E’ iniziata con la visita alla Madonna di Viggiano al Sacro Monte.
“Desidero che la presenza di Maria sia la compagnia, l’amicizia, la direzione per il mio ministero episcopale” ha dichiarato a Trm dopo la visita devozionale alla Madonna Nera, Patrona della Basilicata.
Nel corso della mattinata mons. Carbonaro ha fatto visita agli ammalati nell’ospedale San Carlo di Potenza e, nel pomeriggio, ai detenuti della casa circondariale del capoluogo lucano.
In mattinata la solenne celebrazione della Presa di Possesso Canonico nella Cattedrale di San Gerardo gremita di fedeli.
Ad attenderlo il Vescovo Emerito mons. Salvatore Ligorio “al quale mi lega amicizia e stima” ha detto mons. Carbonaro.
Il saluto ai fedeli ed alla cittadinanza di mons. Carbonaro
“Da questo luogo cuore della Chiesa diocesana di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo, giunga a tutti la Pace del Signore Risorto nostra speranza.
Saluto con affetto l’Arcivescovo Salvatore Ligorio che ha voluto rinnovare nelle sue parole a me rivolte oggi e in questi giorni, sentimenti di cordialità e di incoraggiamento.
Grazie Arcivescovo Salvatore per il tuo servizio appassionato alla Chiesa diocesana e alle Chiese di Basilicata.
Questa Comunità ti ha accolto e continuerà ad amarti come padre nella fede. E rivolgo un caro saluto a S. E.za Mons. Agostino Superbo e ai Vescovi di Basilicata.
Saluto Sua Eminenza Reverendissima, Policarpo Metropolita d’Italia ed Esarca dell’Europa Meridionale.
Saluto le autorità civili e militari che ringrazio per la cura e la preparazione di questo evento. Abbraccio e benedico i presbiteri i diaconi i consacrati e le consacrate, tutto il popolo di Dio di questa Chiesa diocesana, che accompagna i primi passi del mio servizio episcopale. Grazie.
Il gesto che stiamo compiendo è legato ad immagini che hanno la loro radice nel Vangelo.
Erano le folle che si stringevano intorno a Gesù mentre egli annunciava la Parola e la vicinanza del Regno. Così, tutte le volte che egli sedeva per raccontare le parabole o annunziare ai suoi il mistero della Pasqua di morte e resurrezione, lo faceva attraverso delle cattedre improvvisate: una collina, la barca, la casa degli amici, il cenacolo, la croce. Ancora oggi il segno della cattedra è profondamente evocativo.
Nel nostro immaginario comune ci riporta all’infanzia quando gli insegnanti si sedevano per consegnarci il deposito delle conoscenze umane.
Questa dimensione di consegna e di insegnamento, rimane profondamente legato al servizio evangelico della cattedra.
Il Vescovo è colui che ha ricevuto il buon deposito della fede ed è chiamato a consegnarlo innanzitutto con la testimonianza della vita ai suoi figli e alle sue figlie e a tutti gli uomini di buona volontà. È quanto esprime l’Apostolo Paolo, scrivendo alle prime comunità cristiane: “Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici” (1 Cor 15,3).
In questa catena di successione apostolica e di consegne, oggi ci sentiamo stretti a Gesù che continua nella storia la sua presenza, mentre attendiamo il suo ritorno. La cattedra posta ben visibile nella chiesa madre della Diocesi, è memoria di questa attesa. I Vescovi nella loro successione apostolica vi salgono in modo provvisorio e fedele, indirizzando sguardo e cuore del Popolo di Dio, all’unico Maestro e Signore che viene con tutti i suoi Santi.
Nella chiesa cattedrale, celebriamo la Parola e i Sacramenti, qui, in profonda comunione con il suo Pastore, tutta la Chiesa diocesana che vive pellegrina nel tempo, manifesta nel decoro e nella bellezza il volto della Sposa che dal fonte battesimale genera i suoi figli e le sue figlie.
Raccoglici ancora intorno a te dolce Maestro, perché niente possa turbare la gioia dell’incontro e con Maria tua Madre, San Gerardo e i Santi della Chiesa di Lucania, ti possiamo servire ed amare ogni giorno della nostra vita”.
Nel pomeriggio, prima della celebrazione della Messa nella chiesa don Bosco a Potenza, nel teatro mons. Carbonaro ha incontrato autorità e i giovani.
Sono intervenuti il Presidente della Regione, Vito Bardi; il Presidente della Provincia, Christian Giordano; e il Sindaco di Potenza, Mario Guarente.
Ai giovani (hanno portato il saluto una ragazza della Consulta Giovanile diocesana e Simone Carcuro, presidente della Consulta provinciale studentesca) mons. Carbonaro ha rivolto un caloroso messaggio che riportiamo in altra parte del giornale.
Al nuovo Arcivescovo Metropolita la Consulta Giovanile Diocesana ha regalato una maglietta con il messaggio preparato per l’occasione “Sarò carne della sua carne ed ossa delle sue ossa“.
Gli scout dei gruppi Potenza 1 e Potenza 2 dell’Agesci, da parte loro, hanno regalato i loro foular a mons Carbonaro che a Roma è stato assistente ecclesiastico di un gruppo scout.
Durante tutta la giornata la Protezione Civile Comunale ha messo a disposizione i suoi volontari, con il personale della Croce Rossa, che hanno garantito che tutte le manifestazioni si svolgessero nella massima sicurezza, superando anche le difficoltà causate dalle avverse condizioni atmosferiche che hanno reso necessario rivedere il programma del pomeriggio.
Il Comando della Polizia Locale ha assicurato la propria presenza per quanto di sua competenza soprattutto nei trasferimenti dei fedeli e dei gruppi nella chiesa don Bosco, unitamente a Polizia e Carabinieri.