Giovedì 14 marzo 2024 – All’interno del Dipartimento di Diritto canonico della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione San Tommaso di Napoli è nato l’IRFI (L’Istituto di ricerca e di formazione interdisciplinare sui fenomeni delle mafie e della corruzione).
Obiettivo dell’organismo è realizzare un percorso interdisciplinare per promuovere una riflessione e costruire percorsi educativi, catechetici e pastorali che orientino il Paese e soprattutto le Chiese verso nuovi stili di vita in riferimento ai fenomeni delle mafie della corruzione.
Un polo formativo a disposizione di tutto il territorio nazionale ma con particolare riferimento alle Diocesi del Sud Italia, attraverso l’offerta di una lettura e di uno studio scientifico di questi fenomeni per coglierne la sfida teologica, pastorale e canonica che lanciano alle nostre Chiese.
Coordinatore del progetto è il lucano don Marcello Cozzi, prete impegnato da decenni sul versante del disagio sociale, nell’educazione alla legalità e alla giustizia, nel contrasto alle mafie.
L’istituto è dedicato alla memoria e all’esempio di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso a Casal di Principe il 19 marzo 1994, ed è stato presentato ufficialmente a Napoli in una iniziativa corale, che ha visto la partecipazione di tanti esponenti istituzionali, giornalisti, magistrati in un racconto, a tratti inedito, del sacerdote campano e della straordinaria eredità di fede, coraggio e impegno che ha lasciato.
La presentazione del progetto è stata affidata alle parole di Mons. Domenico Battaglia Arcivescovo di Napoli.
«Raccogliamo la difficile eredità lasciata da don Peppe Diana- ha detto – svincolandola dalla sola sfera della memoria per legarla a quella che don Tonino Bello avrebbe definito l’organizzazione della speranza. L’Istituto è uno strumento formativo permanente a disposizione delle Diocesi del Sud Italia per aiutare, sostenere, accompagnare le Chiese locali ad affrontare fenomeni così difficili e così complessi».
«Il progetto è davvero un cantiere in costruzione – spiega don Cozzi- all’interno del mondo Accademico della Chiesa si vuole raccogliere il seme gettato da don Peppe e fare in modo che l’impegno contro le mafie e la corruzione non sia solo lasciato alla buona volontà, alla passione e alla disponibilità di qualche prete ma che invece diventi coscienza collettiva dell’intero mondo ecclesiale».
Il progetto è stato presentato nel corso di un convegno dedicato a don Peppe Diana, che si è svolto nell’aula magna della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione San Tommaso di Napoli, alla presenza del Decano Antonio Foderaro, di Gaetano Manfredi Sindaco di Napoli, di Renato Natale Sindaco di Casal di Principe.
Sono intervenuti Mons. Angelo Spinillo Vescovo di Aversa e Mons. Domenico Battaglia Arcivescovo di Napoli; Federico Cafiero De Raho già Procuratore aggiunto di Napoli; Ulderico Parente storico e consultore presso Dicastero delle cause dei Santi, Raffaele Sardo giornalista e saggista e Mons. Francesco Savino Vescovo di Cassano all’Jonio e Vice Presidente della CEI.