Giovedì 7 marzo 2024 – Sarà un 8 marzo di mobilitazione per le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Enel. Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec hanno infatti proclamato lo sciopero generale di tutto il personale per protestare contro le scelte gestionali del management aziendale, e hanno acquistato una pagina intera sul Corriere della Sera di ieri per spiegare le ragioni dello sciopero.
In Basilicata è previsto un presidio a Potenza, in Piazza Mario Pagano, dalle 10 alle 12.
«La nostra lotta – spiegano in una nota le tre sigle sindacali – è anche e soprattutto per garantire a tutti i cittadini del nostro Paese, dalla Sicilia al Trentino, dal mare alle montagne, un servizio pubblico essenziale e irrinunciabile a livelli qualitativi sotto i quali non deve essere consentito scendere. Le allerte e gli allarmi meteo di questi giorni dimostrano, ancora una volta, quale sia il senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Enel e al contempo l’inadeguatezza dell’azienda che si vede costretta ad obbligare con ordini di servizio il personale per compensare l’insufficienza strutturale degli organici».
«Non è lo sciopero per rivendicare aumenti salariali», spiegano i sindacati nell’appello pubblicato oggi sul Corriere della Sera, specificando che «le lavoratrici e lavoratori elettrici sono preoccupati per la direzione che sta prendendo l’azienda. Enel deve essere la protagonista nel nostro Paese per la transizione energetica e digitale, l’elettrificazione dei consumi e i progetti previsti, finanziati anche con il PNRR, che avranno un enorme impatto sui suoi ricavi, se il gruppo sarà capace di cogliere le sfide future tramite gli investimenti sugli asset e sulle persone. Purtroppo, però, quello che ci viene proposto e solo una mera razionalizzazione degli investimenti, una contrazione dei costi che avrà ripercussioni sugli standard di qualità e sicurezza e soprattutto sull’occupazione».
Secondo Filctem, Flaei e Uiltec «l’Enel dovrebbe prendere atto di quali sarebbero i disagi per gestire le emergenze, sempre più frequenti, se altre attività strategiche venissero esternalizzate. Le lavoratrici e i lavoratori di Enel hanno ben compreso qual è la posta in gioco: un arretramento sul piano dei diritti e le tutele, normative ed economiche, nel vantaggioso contesto in cui si trova ad operare Enel, rappresenterebbe una pericolosissima inversione di rotta. La straordinaria partecipazione alle centinaia di assemblee svolte su tutto il territorio nazionale, l’attenzione alle ragioni della vertenza e il sentimento di vicinanza e partecipazione alle tematiche evidenziate dal sindacato ci danno la conferma che stiamo contrapponendo all’arroganza aziendale la forza della nostra ragione. Forza che dovremo mettere in pratica aderendo tutti uniti e compatti allo sciopero dell’8 marzo dando così a Enel un messaggio di consapevole superiorità: noi ci fermeremo solo dopo che lo avrete fatto voi».