Giovedì 29 febbraio 2024 – La passione per la musica, la voglia di sperimentarsi, di uscire dalla sua città, Potenza, per poi tornarci con un bagaglio musicale ricco che gli ha consentito di divenire punto di riferimento per tutti gli appassionati di jazz.
E’ la storia di Giancarlo Cracas, attraverso la quale fare un tuffo nel passato, rinverdire vecchi ricordi ma sopratutto dare merito a chi, Giancarlo, con la sua chitarra ha raccontato il nostro essere giovani, la nostra voglia di non voler dimenticare. Di appassionarci al jazz.
Giancarlo Cracas nasce a Potenza il 05-11-1949. Il padre Giuseppe( cancelliere di Tribunale) e la madre Giuseppina Racioppi erano nativi di Chiaromonte (PZ).
Nel 1963 incomincia a suonare la chitarra studiando da autodidatta.
Nella seconda meta’ degli anni 60 fa parte di alcune bands locali di musica leggera tra cui “I Posteri t 4″ e ” I Dreams”.
Verso la fine degli anni 60 fa parte, fino al 1972, del gruppo pop-rock dei “Black Power” che si esibisce con successo nel capoluogo e fuori condividendo il palco anche con bands di livello nazionale come i Pooh ed i New Trolls.
Negli anni 70 continua a suonare con altre bands con un repertorio che spazia dai Cream a Jimi Hendrix fino ai Deep Purple, Santana ed i Led Zeppelin.
Nel 1977, dopo qualche anno di studio, consegue la licenza di teoria e solfeggio presso il conservatorio Gesualdo da Venosa di Potenza.
Nello stesso anno, spinto dalla voglia di approfondire le sue conoscenze musicali, va a Milano per conoscere il chitarrista jazz Franco Cerri che era fra i piu’ esperti conoscitori di questo tipo di musica.
Cerri lo accoglie subito dandogli consigli molto utili per addentrarsi nel mondo della musica jazz.
Da lì e’ partito il viaggio di Cracas nel genere musicale del jazz in cui tecnica , sensibilita’ e studio si intrecciano e si fondono creando un amalgama indissolubile.
Nel 1978 ritorna a Milano con il suo amico, concittadino e cantautore Rosario Brancati per la registrazione di alcuni brani di quest’ ultimo e, in quella occasione, incontra lo straordinario e poliedrico pianista Sante Palumbo, gia’ una delle figure piu’ prestigiose per il jazz italiano.
Fu un incontro proficuo sotto il profilo didattico e dell’ amicizia. Alla fine degli anni 70 acquisisce nozioni e consigli da altri musicisti di grande livello: dai chitarristi Tommaso Lama, Eddy Palermo, Umberto Fiorentino, Sergio Copottelli, Augusto Mancinelli dai pianisti Franco D’Andrea ed Enrico Pieranunzi.
Dopo aver maturato una buona padronanza di linguaggio inizia a sviluppare una propria impronta stilistica. Dopo tanto studio e crescita, giunge la naturale esigenza per un musicista di esibirsi.
Nel 1980, con l’ amico potentino Carlo Petrone, costituisce un duo chitarristico, offrendo un repertorio fatto di classici del jazz e bossa nova. Sono del 1980 delle registrazioni alla RAI di Basilicata in programmi come: ” Anche noi musica” e ” Jazz in Basilicata” dove si concretizzano delle loro memorabili e storiche registrazioni, in cui tra gli altri brani e’ eseguito anche il classico bossanovistico “Orfeo Negro” diffuso l’anno dopo anche sulla RAI 3 Nazionale.
Nel 1982 forma il primo quartetto jazz nella storia di Potenza: il Cracas Jazz Quartet( con Alberto De Michele, Lanfranco Salerno e Nello Giudice, in seguito diventato lo storico bassista di Mango). La band piace e cattura l’ attenzione del pubblico con numerose esibizioni a Potenza e dintorni, tra le quali l’ apertura ai concerti dei quartetti di grandi musicisti come Franco D’ Andrea, Paolo Damiani e del gruppo fusion Lingomania.
Da questo momento Cracas diviene un riferimento imprescindibile per la musica jazz nella città di Potenza. E’ considerato da tutti il caposcuola di questo genere musicale e cominciando a divulgare le sue conoscenze e la sua esperienza ad altri musicisti che, a loro volta, diventeranno mentori di nuove leve.
Nel 1989, dopo aver conseguito il diploma in Didattica della Musica e aver superato il concorso di abilitazione all’ insegnamento di Ed. Musicale della scuola secondaria di I grado, decide di lasciare il professionismo e dedicarsi esclusivamente all’ insegnamento.
Negli anni 90 e 2000 continua, comunque, a suonare per hobby in alcune formazioni di jazz con apprezzabili risultati trasmettendo ai giovani il suo bagaglio musicale, forgiato da tanti anni di studio, di passione e di amore per il jazz.