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EconomiaIN EVIDENZA

La protesta dei trattori nel Metapontino per denunciare la crisi del settore agricolo

Dopo la manifestazione, da oggi, lunedì 29 gennaio, in programma assemblee in varie zone della Basilicata nel corso delle quali si discuterà il documento predisposto dalla Cia che sintetizza i problemi del settore, indicando soluzioni

Redazione Web 29 Gennaio 2024
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Domenica 28 gennaio 2024 – E’ iniziata con la manifestazione nel Metapontino con numerosi trattori che ieri, domenica 28 gennaio, hanno sfilato sulla 106 Ionica, la settimana di assemblee che la Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori di Basilicata, ha in programma da oggi, lunedì 29 gennaio, per discutere i problemi che investono il settore e soprattutto per sollecitare soluzioni.

Problemi e soluzioni sono illustrati in un documento alla base della nuova fase di mobilitazione e che sarà consegnato ai Sindaci dei Comuni lucani e ai Presidenti delle due Province, ai capogruppo consiliari alla Regione, come avverrà nel resto del Paese, sollecitando impegno a sostenere ogni azione di rilancio del comparto agricolo.
L’agricoltura – si precisa nel documento – rappresenta il settore più esposto all’impatto dell’aumento delle temperature globali: le crescenti fluttuazioni della stagionalità perturbano i cicli agricoli, mentre i cambiamenti delle caratteristiche delle precipitazioni e degli eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore, la siccità, le tempeste e le inondazioni, pongono sfide considerevoli.

Sul fronte dei rincari causati dalla crisi energetica e dal confitto Russia-Ucraina, – si afferma ancora nel documento – l’agricoltura è stato tra i settori più colpiti e uno dei principali centri di trasmissione degli aumenti dei prezzi in Italia, a causa del suo ruolo nell’economia e della sua dipendenza dall’estero per prodotti energetici, materie prime e beni intermedi che la rendono particolarmente vulnerabile alle tensioni su mercati internazionali.

Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori italiani a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una congiuntura di mercato molto complessa.

Nel documento vengono indicati gli interventi prioritari:

  • Valore lungo la filiera. Definire una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo la filiera, prima di tutto garantendo l’equo compenso, certificato e incentivando gli accordi di filiera.
  • Centralità aree interne e agricoltura familiare. Definire norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne del Paese, dove è necessario uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per chi, da sempre, agisce come custode del territorio.
  • Consumo di suolo zero. Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, definire una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo che includa il “ no” a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra.
  • Risorsa acqua.Definizione e rapida attuazione di un Piano strategico nazionale per la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica, contrastando alluvioni e dissesto idrogeologico.
  • Emergenza fauna selvatica. Introdurre un percorso di raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed applicabile la legge nazionale, fornendo così lo strumento applicativo alle regioni in grado di ottenere risultati tangibili e efficaci.
  • Revisione della Pac. Lavorare sin da subito per contrastare la troppa burocrazia e l’inapplicabilità degli eco-schemi che, come concepiti dalle attuali regole, colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono importanti risorse. Abolizione immediata dell’obbligo al 4% di incolto. Stringere i tempi e intervenire efficacemente per una Pac non più punitiva, ma incentivante, capace di orientare le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio.
  • Crisi climatica. Puntare sulla ricerca agricola, anche varietale, per ridurre i costi di produzione e aumentare la redditività delle imprese. Le Tecnologie di evoluzione assistita (Tea) devono essere una priorità, per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici.
  • Fitofarmaci. Non rinunciare, per imposizioni normative comunitarie, a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative.
  • Mercati internazionali. Maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi.
  • Costi di produzione. Necessario introdurre il credito di imposta per il gasolio agricolo.

Per l’attuazione del “Piano Nazionale per l’Agricoltura e l’Alimentazione” e per il raggiungimento dei suoi specifici obiettivi, – si precisa nel documento – le Istituzioni nazionali e regionali, i Comuni e tutti gli altri Enti locali rappresentano riferimenti strategici chiamati a svolgere una funzione centrale.
Sono chiamati a promuovere e attuare, per quanto di propria competenza, le politiche, le azioni e gli interventi richiamati in premessa e necessari all’attuazione del “Piano Nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione di CIA-Agricoltori italiani”.

Foto di Filippo Mele

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