Giovedì 18 gennaio 2024 – Su un problema di stretta attualità, quale giovani ed emigrazione, pubblichiamo la nota di Luana Franchini, segretaria confederale della Cisl Basilicata.
“In questi giorni si susseguono sulla stampa, a giusta ragione, le voci e gli appelli che contengono la preoccupazione, ma anche la rabbia di giovani che stanno per compiere la scelta universitaria o che dopo aver trascorso un lungo periodo di vacanze natalizie nei propri paesi natii, hanno dovuto compiere il rituale strappo e riprendere la valigia e salire su un treno o un autobus che li ha riportati nei luoghi dei loro studi o di lavoro, per poi tornare solitamente ad agosto, altro mese che vede il nostro contesto rimpolparsi di persone, incontri, flussi, dinamismo insomma.
C’è la consapevolezza da parte dei giovani lucani che – afferma Franchini – si fa poco per loro e non lo si fa nella direzione di creare opportunità per loro, ma solo per un misero tirare a campare nello status quo.
Non è infatti pagare un po’ meno le bollette che spinge le persone, in realtà di qualsiasi età, a venire a vivere in Basilicata o a non emigrare. Non si emigra per le bollette più o meno costose, ma .si emigra perché non si trova un lavoro decente, perché non ci si può curare in tempi e modi adeguati, perché non ci si può muovere con una rete di trasporti su ferro e su gomma, con tempi all’altezza dei ritmi contemporanei, in sicurezza e con frequenza.
Ricordiamoci – prosegue Franchini – che dopo dieci anni in Basilicata abbiamo uno ed un solo Frecciarossa, mentre il Trentino, regione analogamente periferica e montuosa, sostanzialmente con lo stesso numero di abitanti, in dieci anni ha visto quadruplicare l’offerta di Frecciarossa.
Ed allora è necessario cominciare a pensare davvero a politiche per i giovani, per i reali bisogni dei giovani, perché non possiamo più permetterci questi tassi di emigrazione accompagnati con il processo di invecchiamento dei residenti, pena la vera è propria estinzione della Basilicata.
Una proposta concreta e tangibile – afferma Franchini – potrebbe essere quella che la Regione Basilicata adotti la valutazione dell’impatto delle decisioni di politiche pubbliche regionali sui giovani, analogamente a quanto sta facendo il Comune di Parma, città candidata a capitale europea per i giovani nel 2027, cosa che dovrebbe fare anche il Comune di Potenza anch’esso candidato a capitale europea per i giovani per essere realmente all’altezza e coerente con questa sfida.
Questo implica che le misure previste dal documento unico di programmazione vengano classificate come a favore dei giovani o anti-generazionali nel senso che pregiudicano le condizioni dei giovani e non ne favorisce lo sviluppo.
La valutazione di impatto generazionale delle misure è – conclude Franchini – un modo oggettivo di valutare le politiche e di correggerle, al di là degli slogan ad effetto, ed è uno strumento previsto anche dal pacchetto di riforme per l’attuazione del PNRR che ricordiamo ha tre priorità: giovani, donne, Sud”.