Venerdì 12 gennaio 2024 – La Direzione Distrettuale Antimaia di Potenza ha delegato personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Matera, ad eseguire ordinanza di custodia cautelare agli arreti domiciliari emessa dal GIP di Potenza su richiesta della a carico di Francesco Paolo Di Marzio, imprenditore materano e di Vito Pavese, Luogotenente dei Carabinieri in servizio presso il Comando Provinciale di Matera.
I due indagati sono accusati dei reati di cui agli articoli 81, 110 e 615 ter (accesso abusivo a sistema informatico continuato in concorso), 326 (rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio), 319 e 321 (corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio) del codice penale.
La miura restrittiva scaturisce da un’attività d’indagine delegata dalla Direzione Distrettuale Antimafia al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Matera che, con investigazioni svolte con particolare professionalità, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine a plurimi accessi abusivi nella Banca Dati delle forze di polizia da parte del Maresciallo Vito Pavese.
Sulla base del quadro indiziario raccolto (ovviamente da verificare nel corso del procedimento): gli accessi alla Banca Dati venivano compiuti dal Pavese per soddisfare le richieste del Di Marzio che richiedeva al Luogotenente informazioni sul conto di persone con cui entrava in contatto; in periodo temporale sostanzialmente coincidente con la indebita acquisizione di tali notizie riservate, Di Marzio assumeva, sui suoi cantieri, familiari del Pavese.
Vale per i due indagati la presunzione di non colpevolezza sino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.