Sabato 16 dicembre 2023 – Avrà inizio oggi, 16 dicembre, alle ore 8,30, a Potenza nei locali della Parrocchia Santa Cecilia, la prima tappa di un giro che interesserà altre dodici città della nostra Regione fino al mes di Maggio, per uno screening per malattie cardiocerebrovascolari dedicato solo alle donne.
L’niziativa nata dal progetto Lions del Distretto 108 Ya ( Basilicata,Calabria,Campania) ha come tema la prevenzione dell’infarto miocardico e dell’ictus cerebrale – Occhio…..al cuore delle donne con il principale obiettivo di contribuire ad abolire l’attuale differenza di genere che ancora esiste per l’accesso alle cure intensive per queste patologie.
Organizza l’evento i tre clubs lions cittadini, Potenza Host, Pretoria e Duomo con i rispettivi Presidenti Ing. Mauro De Luca Picione, dalla Prof.ssa Mara De Luca Picione Panni e dall’Avv. Giuseppina Sabbatella in collaborazione con l’Associazione Regionale Diabetici –Presidente dr Antonio Papaleo- dall’Associazione Regionale Cardiologi Ambulatoriali-Presidente dr Antonio Lopizzo, dall’Associazione New Voices-Presidente prof.ssa Maria Antonietta Nigri e dall’ASP.
Le donne avranno la possibilità di sottoporsi gratuitamente ad esame della glicemia, fondo oculare, elettrocardiogramma con visita, valutazione nutrizionistica e possibilità di vaccinazione per l’Herpes Zoster (fuoco di S.Antonio).
Ancora oggi è opinione comune, anche da parte di molti operatori sanitari e di decisori pubblici, che le malattie cardiocerebrovascolari siano un problema tipicamente maschile e che se dovessero interessare le donne siano da curare come gli uomini.
La grande maggioranza delle donne, anche da recenti studi statistici, ha una percezione molto bassa dai pericoli causati da queste patologie e dei propri fattori di rischio. Ritengono ,infatti, che la patologia tumorale sia la prima causa di morte per le donne, mentre in realtà risulta essere al secondo posto dopo le malattie cardiocerebrovascolari (MCV).
Le malattie cardovascolari si presentano nelle donne con un ritardo di 10 anni rispetto agli uomini. Infatti fino alla menopausa le donne beneficiano della protezione ormonale estrogenica; in seguito vengono colpite più degli uomini da eventi che spesso sono più gravi in termini di mortalità e di invalidità.
Le malattie cardiovascolari, considerando infarto miocardico ed ictus cerebrale, rappresentano in Italia ed in Europa la prima causa di morte nelle donne (38,8 %) con una percentuale significativamente superiore a quella rappresentata nella popolazione maschile /32,5%)
Esiste,ancora oggi una diseguaglianza di genere all’accesso alle cure intensive. Infatti circa il 20 % delle donne non beneficia di interventi di angioplastica coronarica nei primi 90 minuti dall’evento acuto con maggiore mortalità a 30 e 90 giorni in confronto agli uomini.
Anche l’ictus cerebrale è una patologia declinata al femminile: infatti è responsabile del 10,7% delle morti delle donne contro il 9,2% degli uomini presentando un rischio doppio per un secondo evento acuto ischemico nei cinque anni successivi e quasi il 30% di possibilità in meno di accedere alla trombolisi, altra procedura salvavita.
Tutto ciò accade per un ritardo decisionale nell’allertare il sistema urgenza-emergenza da parte della donna e dei familiari.
Il più delle volte i sintomi dell’infarto nella donna si presentano in maniera diversa dagli uomini. Il classico dolore retrosternale con irradiazione al braccio sinistro può mancare o può localizzarsi in altra sede come al collo o in sede interscapolare o sostituito da sintomi come improvvisa sudorazione, malessere generale, dispnea ,palpitazioni, facile stancabilità.
Anche nell’ictus cerebrale la donna oltre ai sintomi comuni agli uomini come la difficoltà a vedere con uno o due occhi, improvvisa debolezza ai muscoli del viso, degli arti superiori ed inferiori e spesso da un lato, difficoltà a parlare o a capire,, mal di testa, perdita di equilibrio può spesso presentare sintomi come improvvisa debolezza generale, disorientamento, confusione, perdita di coscienza, cambiamento improvviso dell’umore e stato di agitazione.
Sintomi che vengono sottovalutati dalla donna e a volte anche non ben valutati dal personale sanitario ritardando così l’accesso alle cure intensive.
I fattori di rischio cardiovascolari, nelle donne, sono sottostimati nonostante molti dei più importanti come l’ipertensione arteriosa, il fumo di sigaretta, la dislipidemia, il diabete mellito tipo 2 e la sedentarietà sembrano penalizzare particolarmente la popolazione femminile.
Le donne presentano altresì alcuni fattori di rischio tipicamente femminili come la menopausa, l’ipertensione gestazionale, il parto pretermine, la sindrome dell’ovaio policistico ( con rischio di patologia aterosclerotica 4 volte più elevata), contraccettivi orali, le malattie autoimmuni ( 300% prevalenti nelle donne) in particolare l’artrite reumatoide ed il lupus eritamatoso sistemico, la chemio o radioterapia per carcinoma della mammella
Anche i fattori psico- sociali rappresentano in ugual maniera unrischio cardiovascolare. Infatti ancora oggi alle donne sono demandate la gestione della casa, dei figli e della rete familiare. Questo carico di lavoro si va ad aggiungere al lavoro retribuito che quotidianamente svolge inducendo un sovraccarico mentale, psicologico ed emotivo che impatta negativamente sulla qualità della vita a causa dello stress, ansia e depressione correlati. Condizione questa che mal si correla con uno stile di vita sano (dieta e attività fisica) da praticare per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Un corretto stile di vita infatti prevede tempo e risorse economiche che lo donna il più delle volte non ha disposizione.
Al termine dello screening si svolgerà un incontro-dibattito, nell’aula magna della Parrocchia, con la partecipazione di esperti della prevenzione delle malattie cardiocerebrovascolari.
Concluderanno la riunione il Presidente di Zona Lions l’avv Massimo Maria Molinari, il Presidente dei Lions Clubs della Regione dr Giuseppe Montanarella, la Consigliera Regionale di Parità avv. Ivana Pipponzi ed l’Assessore al Sanità avv. Francesco Fanelli.