Domenica 10 dicembre 2023 – Presenti autorità e studiosi internazionali e nazionali, rappresentanti di città che fanno parte dei beni dell’Umanità, celebrati con un convegno i trent’anni di Matera patrimonio dell’Unesco. Tema: ““Matera 30: Il pensiero dà forma alla realtà”.
L’evento – come riporta Sassilive.it – rappresenta un momento di celebrazione e riflessione su sfide e opportunità, che le città storiche affrontano nel panorama attuale. Un incontro proficuo con l’auspicio che possa fornire spunti e ispirazioni per la costruzione di un futuro sostenibile e armonioso per le comunità urbane di tutto il mondo.
Dall’architetto Pietro Laureano, autore del dossier di candidatura nel 1993 dei rioni Sassi e dell’habitat rupestre a patrimonio dell’Unesco, la proposta di un Forum Mediterraneo, di tutte le città che fanno rigenerazione urbana come Matera e molte hanno preso esempio dalla Città dei Sassi e altre lo prenderanno, perché Matera diventa il centro di questo attività per l’Unesco.
Matera, l’Unesco, il Forum mediterraneo, il Copam che è un organismo francese per il Mediterraneo – ha precisato Laureano all’Ansa- lavoreranno insieme per fare di Matera la sede internazionale di questo ‘occhio’ del Mediterraneo, che è un Mediterraneo allargato che arriva al Mar Nero fino al Caspio, perché abbiamo l’Azerbaijan con Baku che è gemellata con Matera. E’ un discorso a livello internazionale di enorme importanza. E’ un percorso avviato -ha concluso l’architetto, che in Basilicata sta lavorando ad altri progetti di candidatura Unesco – e già quattro anni fa Matera aveva ospitato una riunione del Copam”.
Presenti tra gli altri il Prefetto di Matera, Sante Copponi, il sindaco in carica all’epoca del riconoscimento di Matera nel patrimonio Unesco, Saverio Acito, il sindaco di Matera, l’architetto Pietro Laureano, Domenico Bennardi, il vice sindaco Antonio Materdomini l’assessore comunale alla cultura Tiziana D’Oppido, il presidente del Consiglio comunale di Matera, Francesco Salvatore, l’assessore regionale all’ambiente Cosimo Latronico, il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala.
L’intervento del Presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala.
“Matera e la Basilicata sono al centro del Mediterraneo e possono rappresentare un modello da seguire per diverse realtà”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Carmine Cicala che ha partecipato alle celebrazioni del trentesimo anno dell’iscrizione dei Sassi a Patrimonio UNESCO.
“Matera – ha continuato Cicala – è diventata un modello di successo per la rigenerazione urbana e la valorizzazione del patrimonio culturale. In questa città si è sperimentato un approccio integrato, che ha tenuto conto delle diverse esigenze e prospettive. Così i Sassi sono diventati un luogo unico al mondo, che ha segnato una svolta nella storia di questa città e di questa regione”.
“La storia degli ultimi anni di questa città e dei Sassi – ha ripreso Cicala – dimostra che puntare sulla valorizzazione dei nostri borghi storici, sulla riqualificazione delle aree industriali dismesse, sulla promozione del turismo sostenibile può essere una strada per il futuro che contrasti anche allo spopolamento dei nostri borghi”.
“Il respiro internazionale di questo evento celebrativo e culturale – ha concluso il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata – fa capire come Matera possa essere un esempio di rigenerazione urbana da seguire non solo in Italia. Rigenerare, significa ‘generare di nuovo’. Dare una nuova dignità. Se questo sarà il nostro orizzonte, allora, come lo è stato per Matera, i nostri borghi possono essere una opportunità in termini di occupazione, in termini di miglioramento della vita e la nostra Basilicata può diventare più attrattiva e competitiva”.
“I Sassi di Matera – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Cosimo Latronico – possono essere definiti come una meravigliosa interpretazione urbana della natura. Da queste parti il concetto di sostenibilità è presente da molto prima che diventasse rilevante nel dibattito accademico e non solo.Il sistema ingegnoso e articolato di raccolta delle acque ed il reticolo fatto di canali e cisterne sotterranee che hanno permesso che la vita dell’uomo potesse proseguire ininterrottamente in questi luoghi per oltre 8mila anni, è uno degli esempi di quella sostenibilità di cui stiamo parlando”.
Latronico ha ricordato il ruolo importante svolto dall’archietto Laureano, la legge 771 ha consentito il recupero dell’abitato dando il via alla sua conservazione e alla sua valorizzazione e le varie tappe che hanno portato <matera a divenire patrimonio dell’Unesco.