Mercoledì 6 dicembre 2023 – La Sala del Cortile del Museo Archeologico Nazionale “Dinu Adamesteanu” del Capoluogo, con il suo patrimonio storico e culturale, ha fatto da suggestiva cornice, questa mattina, alla cerimonia di consegna delle “Stelle al Merito del Lavoro” ai lavoratori lucani benemeriti che si sono particolarmente distinti per perizia, laboriosità e buona condotta morale.
Tradizionalmente conferite nel corso delle cerimonie per il 1° maggio, quest’anno le onorificenze sono state consegnate nel giorno della celebrazione del centenario della “Stella al merito del lavoro”, in concomitanza con quella nelPalazzo del Quirinale, ove è presente anche uno degli insigniti lucani, per ricevere la decorazione dalle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Sette, complessivamente, i lavoratori lucani insigniti:
- Maestro del Lavoro Massimiliano Bollino, impiegato della Ditta Lacerenza Isolanti s.r.l. di Avigliano (PZ);
- Maestro del Lavoro Salvatore Dambrosio, quadro dello Stabilimento Eni spa di Viggiano (PZ);
- Maestro del Lavoro Raffaele Mondelli, impiegato tecnico dello Stabilimento Stellantis di Melfi (PZ);
- Maestro del Lavoro Carmela Rosaria Perla, impiegata dello Studio Dentistico Dragonetti di Potenza;
- Maestro del Lavoro Emilia Petruzzelli, impiegata di Confindustria Basilicata di Potenza;
- Maestro del Lavoro Vincenzo Maria Viola, responsabile amministrativo e funzionario in quiescenza della Plasco s.p.a. di Anagni (FR);
- Maestro del Lavoro Giovanni Visceglia, quadro della Nuovo Pignone International s.r.l. di Bari.
Nel corso della cerimonia, il Prefetto Michele Campanaro, dopo aver ringraziato gli insigniti per il contributo generosamente offerto al progresso civile della Basilicata, ha voluto condividere alcune riflessioni sul senso più profondo del lavoro, prendendo le mosse dalla Carta Costituzionale che lo colloca tra i pilastri fondamentali su cui poggia la comunità nazionale. “L’articolo 1 pone il lavoro a fondamento della Repubblica e l’articolo 4 ne evidenzia la duplice natura: di diritto, che la Repubblica deve riconoscere, e di dovere, che ogni cittadino deve adempiere. Diritti e doveri che, in un complesso equilibrio sistemico alla base di una democrazia, non possono esistere disgiuntamente, tanto con riferimento ai singoli cittadini, quanto in relazione ai soggetti collettivi e alle Istituzioni”, ha esordito il Prefetto Campanaro.
Proseguendo nella riflessione e prendendo spunto dall’ultima indagine sulla qualità della vita, condotta da un noto quotidiano nazionale, che colloca la provincia di Potenza al 107esimo posto (l’ultimo nella graduatoria!) per infortuni mortali e inabilità permanenti ogni 10mila occupati, il Prefetto Campanaro ha richiamato l’attenzione sull’equazione diritto al lavoro = diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro: “Il lavoro deve essere tutelato in tutte le sue forme, innanzitutto fisicamente, perché il diritto al lavoro è diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Troppi incidenti e sempre troppe morti a causa di norme eluse e violate e ciò non è tollerabile. Se, nonostante una legislazione di tutela e rigore, i tragici fatti che registriamo quasi quotidianamente dicono che continuano ad aumentare gli incidenti, è segno che la crisi economica scarica anzitutto i suoi effetti sui segmenti più fragili del mondo del lavoro e che quanto sin qui fatto è insufficiente. La sicurezza sul lavoro è un pilastro di legalità, come ci invita a ricordare sempre il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.
Il Prefetto Campanaro ha fatto riferimento al quadro economico-sociale in Basilicata, dicendosi cautamente ottimista sui dati pubblicati nell’ultimo aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sull’economia lucana che restituiscono una crescita del numero degli occupati, nel primo semestre del 2023, dell’ 1,7%, benché con una dinamica meno sostenuta rispetto al Mezzogiorno ed alla media italiana (rispettivamente del 2,4% e del 2%).
Una attenzione particolare è stata riservata al tema del lavoro femminile: “Se la disparità di genere era già un problema serio e sentito qui in Basilicata (ancora una volta, la provincia di Potenza si colloca nelle ultime posizioni a livello nazionale per il c.d. “gender pay gap”, cioè la differenza percentuale di retribuzione media annua rispetto ai maschi dipendenti nel settore privato), il quadro dell’occupazione femminile è divenuto ancora più fragile, dimostrando peraltro come tante donne sono ancora troppo spesso relegate in posizioni marginali”, ha dichiarato il Prefetto Campanaro.
In conclusione dell’intervento, il Rappresentante del Governo ha rivolto il suo invito a lavoratori, forze sociali e imprenditori, Istituzioni, mondo delle professioni, della cultura e della ricerca a portare avanti congiuntamente l’impegno per il lavoro, come priorità non divisiva ma inclusiva, per contenere il rischio di pericolose derive sociali.
“In fasi complesse come quella attuale -ha concluso il Prefetto Campanaro – deve essere forte l’ispirazione da trarre dagli insegnamenti costituzionali per un’applicazione concreta di quanto indicato dal secondo comma dell’articolo 4 della Costituzione e, cioè, che ogni cittadino deve improntare il proprio lavoro quotidiano ai valori dell’impegno, della serietà e della onestà. Proprio come hanno fatto i 7 lavoratori lucani insigniti oggi, cui va la gratitudine di tutta la comunità lucana per l’impegno e l’integrità personale e professionale dimostrata negli anni”.
Hanno preso parte alla cerimonia, affiancando il Prefetto Campanaro nella consegna delle “Stelle al Merito del Lavoro” ed i relativi brevetti, l’Assessore regionale Assessore alle infrastrutture e Mobilità Gerardina Sileo, il Presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano, il Sindaco di Potenza Mario Guarente, i Sindaci di Moliterno Antonio Rubino e di Lavello Antonio Carretta, il Direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza e Matera Michele Lorusso ed il Console regionale dei Maestri del Lavoro Berardino Lorenzo.