Martedì 28 novembre 2023 – Il Consiglio comunale di Potenza ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno con il quale il consigliere comunale Roberto Falotico ha proposto d’intitolare una strada o una piazza del centro storico di Potenza ad Elisa Claps.
“Più concomitanze ed eventi hanno risvegliato le nostre coscienze e, in qualche modo, dato principio al ricollegamento dei fili della memoria storica collettiva. Una memoria che forse, dal ritrovamento delle spoglie di Elisa ad oggi, si era sbiadita e diluita nella quotidianità”.
E’ quanto afferma Roberto falotico a sostegno della sua richiesta.
“La ricorrenza del trentennale dalla sua scomparsa, la fiction Per Elisa, il podcast da cui è stato tratto l’omonimo docu-film “Dove nessuno guarda” hanno inevitabilmente riacceso i riflettori anche a livello nazionale su una vicenda orribile: per la violenza di cui Elisa è stata vittima, per la sua famiglia, per tutti gli accadimenti susseguitisi, per l’intera cittadinanza potentina.
Adesso, – propone Falotico – è quanto mai necessario che quei riflettori non si spengano, che il senso civico di cui siamo per nostra parte testimoni e difensori si sostanzi nella scelta forte ed unanime di essere elemento di aggregazione e non divisivo, d’individuare un luogo centrale da dedicare ad Elisa Claps.
In un momento così difficile e turbolento come Comune è essenziale mantenere una posizione di equidistanza, e avere il massimo rispetto in primissimo luogo per la mitezza e la bontà di cuore che caratterizzava l’indole di questa ragazza e che non può essere mortificata da qualsiasi forma di degenerazione.
Quanto accaduto in trent’anni non deve distogliere la nostra attenzione dal fattore più importante, ovvero che Elisa era e in qualche modo è una persona. Sogni, ambizioni, persino obiettivi negati, le appartengono.
Siamo Istituzione pubblica e in quanto rappresentativa della Comunità – prosegue Falotico – abbiamo il dovere di attivare ogni iniziativa capace di far crescere in modo concreto la cultura della non violenza, della non indifferenza, di un fiore bianco che profuma di legalità. E sia chiaro l’intitolazione a lei di una strada o piazza principale del Centro storico della Città di Potenza è un atto doveroso e non riparatorio.
Certo, a questa ragazza è stato dedicato un Parco che offre un servizio importante per l’intera comunità. Ciò che non deve accadere è che questo scivoli verso la periferia della storia. La stessa in cui non può assolutamente essere relegata la declinazione di una memoria che deve andare oltre la narrazione doverosa degli inumani fatti consumatisi, alla quale va consegnato l’esclusivo carattere di strumento educativo e di prevenzione, e che, invece, deve dimostrare rinnovata e potente empatia nei confronti del dolore vissuto dalla famiglia Claps, alla quale come cittadino ancor prima che rappresentante istituzionale sento di dover chiedere scusa.
Un dolore espresso con esemplare dignità, un lutto che si è in parte trasfigurato in aiuto a tutti quelli che vivono il medesimo dramma della scomparsa di un proprio caro, si pensi a quanto fa “l’Associazione Penelope che sostiene gli amici e i famigliari insieme ai quali vengono tessute e ritessute le loro storie alla ricerca di una verità”.
Inumano sarebbe far cadere nel vuoto tanto dolore, piuttosto che accoglierlo, portalo ognuno con sé, farne del bene per il bene comune.
E allora perché non partire dal modificare l’intitolazione dello spazio verde di Macchia Romana nel Parco del Fiore Bianco, “che sa qual è la sua verità”.
E allora perché non imparare a memoria il testo di quella canzone nella quale è lei che prima si chiede perché “tutto il suo amore ora è polvere” e poi, è sempre lei a lanciare comunque un segnale di rinascita, riappacificazione, ritorno alla vita oltre quelle 100 scale.
Ripartiamo dal Parco del Fiore Bianco, approdiamo, seguendo un filo rosso, all’“Intitolazione di una strada o piazza principale del Centro storico della Città di Potenza ad Elisa Claps”.
Questa Assise, oltre che prendere atto del comune sentire e senza indulgere in alcuna forma privatistica di interpretazione, – conclude Falotico – ha il mandato di chiedere l’impegno della Giunta comunale a fare tutto quanto in suo potere perché sia restituita a questa cittadinanza la certezza di essere in una casa comune, di riconoscersi e ritrovare elementi di fiduciosa condivisione. Non dimentichiamo di essere i Consiglieri di tutti”.