Lunedì 27 novembre 2023 – “Il lascito culturale di Angelo Gilardino, Amico della musica del Lagonegrese” è il tema del convegno svoltosi sabato, 25 novembre, a Lagonegro e dedicato al grande chitarrista e musicolgo.
Nella Sala congressi dell’Hotel San Nicola di Lagonegro, in Basilicata, è stato chiamato a raccolta tutto il mondo della chitarra classica, nel nome del Maestro Angelo Gilardino, chitarrista, musicologo e compositore italiano a nemmeno due anni dalla sua scomparsa, che per oltre venti anni, dal 1981, ha tenuto a Lagonegro i suoi corsi di perfezionamento per chitarra classica.
Il Convegno è stato organizzato dall’Associazione Amici della Musica del Lagonegrese con il patrocinio della Regione Basilicata, del Comune di Lagonegro, della RAI Basilicata, in segno di riconoscimento per il valore culturale e divulgativo della manifestazione.
Tanti musicisti, tanti amici di Angelo Gilardino e tanti Amici della musica, hanno animato la prima sessione del convegno voluto e organizzato da Pietro Cantisani, Presidente Associazione Amici della Musica del Lagonegrese, e Pino Racioppi, Direttore artistico e fondatore del Festival Internazionale della chitarra di Lagonegro.
Nella sessione pomeridiana dal tema “Angelo Gilardino: l’uomo, il compositore e il didatta” è stata coordinata da Luigi Attademo, concertista e didatta protagonistaè stato Gianni Nuti che ha tenuto una relazione su “Storia di un magistero tragico”.
“E’ un momento appassionato di memorie –ha affermato Nuti – attorno a un uomo fuori dal comune per genio, cultura ma anche generosità nel condividere con i giovani le sue conoscenze. Questo è stato colto benissimo dalle studentesse presenti, consapevoli che la cultura e la bellezza sono mezzi potenti per combattere i mali del mondo”.
Una opinione autorevole sulla partecipazione delle studentesse dell’Istituto Superiore De Sarlo-De Lorenzo all’evento e sui lavori di ascolto e riflessione che per due settimane le ha impegnate nella scoperta del Maestro Gilardino, della sua musica e del suo legame con Lagonegro, l’opinione di un professore che è anche membro del Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della musica, tra le tante cose, non ultima il suo ruolo di sindaco di Aosta.
Gianni Nuti ha parlato della sua formazione musicale, di come ha imparato “dopo molti anni dagli inizi e tanti patimenti, che la sua musica corre tra le parole, senza altri strumenti” ed ha raccontato: “come Angelo si è cimentato nell’arte del violoncello per capire come suonare la chitarra, ho imparato che occupare del tempo per imparare a svolgere un compito in un determinato contesto può far cogliere aspetti inusitati applicabili ad altro e suonare serve a imparare a vivere: per ciò percepisco e cerco di configurare un senso delle proporzioni, equilibri tra pieni e vuoti, suoni e silenzi, dinamiche tensivo-distensive, contrasti armonici e punti di riposo durante la stesura di un atto amministrativo, nella conduzione di una riunione, nella pianificazione della mia città, nella cura delle persone fragili quando mi prendo cura di loro”.
Una lezione importante, oltre che commovente, che non è sfuggita all’attento pubblico che ha seguito in presenza i lavori del convegno ed ai tanti collegati a distanza, da differenti parti del mondo. Ma soprattutto un insegnamento ed una prospettiva per guardare alla musica come chiave di interpretazione del proprio futuro personale e professionale, offerti ai ragazzi presenti.