Mercoledì 25 ottobre 2023 – “Misure dirette a garantire i caschi refrigeranti per le donne sottoposte a trattamenti chemioterapici”: il tema fondamentale della conferenza stampa tenuta dai consiglieri regionali del Gruppo consiliare Basilicata oltre, Giovanni Vizziello e Massimo Zullino, presentata nel corso di una conferenza stampa e che sarà sottoposta oggi, mercoldì 25 ottobre, all’attenzione del Consiglio regionale.
Alla confereza stampa sono intervenute anche la presidente dell’Associazione “Agata–Volontari contro il cancro OdV ETS”, Rosa Gentile e la presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità, Margherita Perretti.
Per Vizziello e Zullino occorre: “Garantire a tutte le donne malate di tumore e che sono sottoposte a chemioterapia la possibilità di arrestare la caduta dei capelli attraverso l’utilizzo dei cosiddetti caschi refrigeranti, privilegiando la necessità di garantire a tutte le donne malate di tumore e che sono sottoposte a chemioterapia la possibilità di arrestare la caduta dei capelli attraverso l’utilizzo dei cosiddetti caschi refrigeranti, alleviando così l’impatto psicologico che il cancro produce su quanti ne sono affetti.”
“In Italia i tumori – ha esordito Vizziello – rappresentano la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e il carcinoma mammario è la neoplasia più diagnosticata nelle donne, il 30 per cento.
Dagli inizi degli anni novanta si osserva una moderata, ma costante diminuzione della mortalità per carcinoma mammario, attribuibile, soprattutto, all’anticipazione diagnostica delle malattie per effetto della maggiore efficacia delle campagne di screening, oltre che ai progressi terapeutici.
Purtroppo in Italia, ogni giorno, più di 1000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno oltre a quelle con diagnosi pregressa, delle quali più di 800.000 sono donne che continuano a vivere e tale risultato è l’effetto dei progressi compiuti sul versante della prevenzione che consente diagnosi precoci e delle cure sempre più appropriate in chirurgia, radioterapia, chemioterapia, ormonoterapia e terapia mirata o ‘target’”.
“Le malattie oncologiche – ha sottolineato Vizziello riprendendo un passaggio pregnante della mozione – oltre ad avere un notevole impatto sanitario, sociale ed economico, coinvolgono la totalità dell’esistenza della persona e della famiglia, determinando cambiamenti che concernono molteplici aspetti: il rapporto con il proprio corpo, la sessualità, le relazioni familiari ed i ruoli dei suoi componenti, i rapporti sociali e il proprio ruolo nella società, in particolare per quello che concerne il lavoro.
La patologia neoplastica e i suoi trattamenti possono avere profonde ripercussioni sulla sfera psicologica del paziente e dei suoi familiari e possono causare una sofferenza multidimensionale definita dalla comunità sciuentifica mondiale con il termine di ‘distress’.
La caduta dei capelli – ha specificato Vizziello – sia essa parziale o temporanea, rappresenta, senza dubbio, uno degli effetti collaterali più temuti da coloro i quali si sottopongono a trattamenti antitumorali ed ha un notevole impatto psicologico, specialmente per le donne.
Vedersi senza capelli – ha posto in evidenza Vizziello – o con molti meno capelli, rappresenta spesso un promemoria della propria condizione di malati oncologici, minando l’autostima e rappresentando un evidente segnale di malattia per le altre persone. Da considerae – ha aggiunto Vizziello – il costo contenuto della strumentazione, siamo intorno ai 25.000 euro per apparecchio, preferendo alla cuffia refrigerante sic et simpliciter, il dispositivo refrigerante che permette di abbassare gradualmente la temperatura, recando benefici maggiori e nessun disturbo per il paziente”.
Nel corso dei lavori, è stato evidenziato che autorevoli studi scientifici internazionali pubblicati già da anni, hanno confermato che l’utilizzo di un apposito casco (Artic Heat), in grado di raffreddare il cuoio capelluto immediatamente prima e nel corso del trattamento, si è rivelato un valido strumento contro il problema dell’alopecia grazie al restringimento dei vasi sanguigni che irrorano la cute, permettendo in tal modo, di limitare gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici responsabili della caduta dei follicoli peliferi.
In particolare, uno studio degli oncologi del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma ha dimostrato che l’uso del caschetto refrigerato è efficace contro l’alopecia secondaria nel 68 per cento delle pazienti affette da tumore al seno in stadio iniziale o localmente avanzato e sottoposte a chemioterapia neo adiuvante o adiuvante.
Anche la Food and Drug Administration (FDA), vale a dire l’ente americano che regolamenta l’uso dei farmaci e dei dispositivi medici, dopo aver precisato che l’uso dei caschi refrigeranti non è applicabile a tutti i pazienti e tipi di tumore, ha approvato l’utilizzo di questi dispositivi perché raffreddando il cuoio capelluto durante i trattamenti di chemioterapia riducono la perdita dei capelli indotta dal trattamento.
La presidente di “Agata”– Volontari contro il cancro OdV ETS”, Rosa Gentile, ha invitato a riflettere: “Basti pensare – ha esplicitato – alla condizione di enorme sofferenza di una donna che ha già subito una mastectomia e che è costretta anche a convivere con la caduta dei capelli per comprendere l’importanza dei caschetti refrigeranti come strumenti attraverso cui preservare l’identità femminile.
Tante le richieste di informazioni ricevute dalle associazioni in merito al trattamento, alle possibilità di accedervi e dove, a dimostrazione della volontà di cambiare il proprio status di malato e vivere in condizioni di più giusta normalità anche estetica.
Per garantire – ha ricordato – a tutte le donne lucane queste possibilità non occorrono grandi risorse ma, soprattutto, grande sensibilità, quella che tutte le associazioni di tutela dei malati oncologici dimostrano quotidianamente e che ci auguriamo diventi il faro dell’azione anche di tutte le istituzioni preposte alla tutela della salute.
La mozione dei consiglieri Vizziello e Zullino costituisce il giusto viatico per creare gli strumenti necessari per i percorsi di cura dei malati oncologici. Le cuffie refrigeranti pongono i malati in una condizione diversa, mantenendo la propria autostima nel rispetto dell’ambiente in cui vivono. Uno strumento fondamentale per affrontare una fase dura della malattia, importante per mitigare il disagio – ripeto – umanizzare la cura e migliorare la qualità dell’assistenza”.
“Come Commissione Regionale Pari Opportunità – ha detto Margherita Perretti – in questi anni abbiamo lavorato molto sul tema del diritto alla salute delle donne lucane, il diritto di essere curate al meglio, di ricevere un’assistenza adeguata anche sul nostro territorio regionale.
Chiaramente dovrebbe, innanzitutto, funzionare il sistema degli screening di prevenzione oncologica, un tempo fiore all’occhiello della sanità lucana, ma in questi ultimi anni in grave affanno; inoltre, nel caso di malattia, va tutelata la qualità della vita della paziente, protetta la sua immagine, incrementata la sua autostima, per permetterle di assumere un atteggiamento positivo, fondamentale nel corso dei trattamenti. Altrettanto importante è un’azione di sensibilizzazione su corretta nutrizione, stili di vita, prevenzione, attività motoria.
Il mio ringraziamento – ha sottolineato Perretti – oggi è triplo, va oltre i due consiglieri a Rosa Gentile dal momento che l’associazionismo in questi anni ha fatto molto più del dovuto, intervenendo al di là anche del proprio ruolo, non con il semplice supporto alla funzione pubblica ed all’affiancamento alle strutture pubbliche, ma operando in concreta attività di sostituzione”.
Per il consigliere Zullino: “E’ francamente insopportabile che una tappa fondamentale del percorso di umanizzazione delle cure dei pazienti oncologici come i caschi refrigeranti siano disponibili solo al San Carlo di Potenza e non anche al Crob di Rionero o al Madonna delle Grazie di Matera.
Una vera e propria stortura che è figlia di politiche regionali miopi come quelle a tutt’oggi perpetrate dalla Giunta Bardi che – ha rimarcato Zullino destina quasi due milioni di euro alla comunicazione e nemmeno un centesimo di euro all’acquisto di dispositivi elettromedicali capaci di alleviare le sofferenze di tante donne costrette a convivere con il cancro”.
Con la mozione si impegna la Giunta regionale “ad attivarsi al più presto al fine di fornire alle Aziende sanitarie ed agli ospedali della Basilicata le risorse finanziarie necessarie all’acquisto dei caschi refrigeranti e dei connessi apparecchi elettromedicali, al fine di garantire a tutte le donne in trattamento chemioterapico e/o radioterapico la possibilità di contrastare la perdita dei capelli determinata dalle terapie antitumorali.
“Garantire – conclude la mozione – all’interno delle strutture sanitarie dotate di detti dispositivi, la presenza di unità di personale sanitario specializzato, per poter assicurare l’utilizzo dei caschi refrigeranti secondo i migliori standard di qualità, efficacia e sicurezza”.