Sabato 7 ottobre 2023 – Il Comune di Potenza sarà presente al ‘TTG Travel experience’ di Rimini.
“Insieme con la Regione e con l’Apt abbiamo ritenuto – spiegano in una nota congiunta il Sindaco di Potenza Mario Guarente e l’assessore al Turismo e alla Cultura Stefania D’Ottavio – di partecipare a questa che è una manifestazione di riferimento nel settore turistico, per la promozione a livello internazionale.
Proseguiamo così quel percorso che ci ha visto volutamente scegliere di portare l’immagine di Potenza nelle principali vetrine turistiche nazionali, al cospetto degli operatori del settore che arrivano da tutto il mondo.
Alla Bit dal 2020, al Terra Madre Day con Slow Food in Italia nel 2022 e, dall’11 al 13 ottobre di quest’anno a Rimini”.
Stand con proiezioni video, strumenti digitali e materiale informativo e conferenze stampa sono le modalità scelte per presentare al meglio il territorio, con il Primo Cittadino del capoluogo lucano che incontrerà i giornalisti nel corso del dialogo con il mondo dell’informazione in programma venerdì 13 ottobre alle 10, nella sala Ravezzi 2 (Hall Sud).
“Andremo a proporre – proseguono Guarente e D’Ottavio – un punto di vista nuovo per coloro che sceglieranno Potenza e la Basilicata, suggerendo di essere viaggiatori, prima che turisti, scoprendo emozioni e paesaggi, mossi dalla curiosità di chi vuole vivere una realtà ancora non sufficientemente conosciuta e che, proprio per questo, svela continue sorprese.
Siamo ‘Porta dell’Appennino’, grazie al nostro bosco che si apre alle regioni vicine, per estensione l’area più importante dal punto di vista naturalistico, la ‘Foresta della Pallareta’, 8.732.524 metri quadrati che vegliano la città dai circa 1.000 metri di altitudine.
Un tappeto di querce, arbusti, fiori e un florido sottobosco in grado di celare tesori per escursionisti e appassionati della natura, definendo una serie di possibilità, dalle escursioni in bici, al trekking, che fa della verticalità dei siti una sua peculiarità.
Altro scrigno prezioso è la ricchezza di una rete museale che custodisce reperti di grande valore, sia in quello archeologico nazionale ‘Dino Adamesteanu’, sia in quello Diocesano. Oltre a una storia plurimillenaria, ci piace sperimentare: e allora perché non guardare a Potenza, capoluogo di regione più alto d’Italia con i suoi 819 metri sul livello del mare, quale possibile ‘smartworking place’, sito ideale per le nuove forme di lavoro.
E quando si mette da parte il computer, come non approfittare di lunghe passeggiate in un centro storico medievale ammaliante nei suoi vicoli e piazze, vicoli e piazze che lo delimitano e insieme lo aprono allo sguardo dell’anima.
Dalle bellezze architettoniche agli esercizi urbanistici, dalle tracce di un passato affacciato per esempio sull’epoca romana, con il ponte in pietra sul Basento, i resti di una Villa e quelli di una Fattoria, fino a progetti unici al mondo, come il ponte realizzato su una membrana di cemento dall’architetto Musmeci, esemplare unico ed icona cittadina studiata nel mondo.
Dalle porte medievali alla Torre Guevara, che insieme custodiscono gelosamente una via Pretoria e una via delle Chiese, che sono davvero un viaggio nel tempo.
L’unico teatro storico e lirico della regione, intitolato a Francesco Stabile. E poi chiostri, absidi, cripte, così come la Galleria Civica, la Cappella dei Celestini, il Palazzo della Cultura, le scale mobili più lunghe d’Europa, in un caleidoscopio di costruzioni, che quasi uniscono il sacro al profano lungo lustri, decenni, secoli.
Parchi, corsi d’acqua, campagne, fanno da corona alle colline sulle quali Potenza si adagia, invitando chi la sceglie a riappropriarsi di un tempo, quello di ciascuno di noi, che troppo spesso dimentichiamo, almeno in parte, di dedicare a noi stessi: il nostro tempo.
E allora cucina, clima, salubrità dell’area raccontano la ricchezza di un popolo che fa dell’accoglienza il suo biglietto da visita, dell’affabilità la sua carta vincente, della genuinità l’aspetto che conquista chi, anche nel futuro, si metterà alla ricerca del vero, del buono, del bello”.