Martedì 3 ottobre 2023 – Non del tutto soddisfatta la Fiom dopo l’incontro avuto con Stellantis sul futuro produttivo dello stabilimento di Melfi, nel coso del quale – si precisa – “Stellantis ha confermato la produzione dei nuovi cinque modelli che prenderà il via a fine 2024 per concludersi nel 2026, secondo il seguente cronoprogramma: un modello nel 2024 (DS full elettrica), due nel 2025 (DS, Jeep full elettrica e ibrida) e due nel 2026 (Lancia e Opel full elettrica), con l’uscita di un modello ogni semestre secondo gli intenti dell’azienda. Tutti i modelli sono di alta gamma, full elettriche e in concorrenza con le vetture premium. Stellantis ha assicurato che il pilotino della prima vettura, attualmente in Francia, nei prossimi mesi verrà introdotto nello stabilimento di Melfi. Quanto all’assemblaggio delle batterie elettriche l’azienda ha fatto sapere che è in fase di realizzazione.
“Come Fiom Cgil – ha detto la segretaria generale della Fiom Cgil, Giorgia Calamita – abbiamo chiesto di conoscere meglio nel dettaglio i volumi produttivi, l’impatto sull’occupazione e sull’organizzazione del lavoro rispetto alla gestione dell’esubero che si verificherà con l’ingresso dei nuovi modelli e l’uscita dei vecchi (500x nel 2024 e Renegade nel 2025).
Abbia chiesto che non vengano implementate le trasferte e lo stop agli incentivi all’esodo con il rientro dei trasfertisti.
Nessuna risposta – denuncia la Fiom – è stata data rispetto ai problemi riguardanti le condizioni e i carichi lavori e la sicurezza. Per questo motivo abbiamo chiesto un incontro urgente in azienda con le Rls e i delegati rispetto agli impegni assunti con la direzione mondiale di Stellantis su questo punto, con incontri ad hoc per dare strumenti necessari per gestire la fase di transizione.
Persistono pertanto – dichiara Calamita – le nostre preoccupazioni, specie in relazione all’indotto, rispetto al quale Stellantis non ha dato certezze, sottolineando che sono in corso dei bandi per le commesse che non dipendono da loro.
Confermiamo quindi la necessità di avere certezze occupazionali per tutta l’area di Melfi, oltre al ritorno dei trasferisti e allo stop agli incentivi all’esodo.
Chiediamo infine che la concorrenza sul mercato grazie ai nuovi modelli non avvenga sulla pelle dei lavoratori, i cui diritti devono essere rispettati.
Chiediamo un confronto che non sia solo di annunci ma di interventi concreti affinché si abbiamo risposte quanto prima anche sugli aspetti rimasti in sospeso.
La produzione dei cinque modelli – conclude Calamita – non è sufficiente a dare certezze rispetto alle variabili che riguardano i volumi produttivi e l’andamento del mercato, per cui riteniamo necessario un intervento anche del governo nazionale a tutela dell’automotive in Italia. Continueremo con la lotta perché la competitività non può essere fatta peggiorando la condizione dei lavoratori”.
Foto di copertina: sciopero dei dipendenti Stellantis