Martedì 3 ottobre 2023 – In riferimento alla protesta che i nefropatici, i dializzati e i trapiantati di rene hanno avviato sul territorio lucano per lamentare carenze di organico tra i nefrologi e il personale infermieristico nelle strutture pubbliche, interviene la Direzione Strategica della Asp Basilicata relativamente a quanto di competenza nei propri distretti.
Va chiarito sin da subito – dicono dalla direzione aziendale – che presso le sedi Asp negli ultimi due anni l’organico dei nefrologi si è ridotto di quattro unità per pensionamenti o trasferimenti ad altre aziende.
Nonostante tutto, vengono assicurate le sedute dialitiche presso i centri dialisi dell’Azienda grazie al supporto in regime di prestazioni aggiuntive dei convenzionati provenienti dalla Azienda Sanitaria di Matera, dall’Irccs-Crob di Rionero in Vulture e dall’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza. Per cui, i numeri allo stato attuale sono i seguenti: a Chiaromonte, a fronte di 28 pazienti opera un nefrologo proveniente da Matera coadiuvato da cinque infermieri.
A Lauria, si contano venticinque pazienti (di cui quattro in dialisi peritoneale) con un nefrologo e nove infermieri che operano anche su Maratea dove sono attestati solo cinque pazienti.
A Villa d’Agri i ventisette pazienti sono seguiti dal nefrologo in convenzione proveniente dal ‘Madonna delle grazie’ di Matera.
A Muro Lucano i tre infermieri supportano il medico Sumaista a venti ore settimanale preso in convenzione dall’Irccs- Crob di Rionero e si occupano di quattro pazienti.
Infine a Venosa con quattordici pazienti, opera un nefrologo proveniente dal Crob e quindi in convenzione e cinque infermieri.
Per cui si registra un totale su tutto il territorio provinciale del potentino di competenza Asp pari a settantotto pazienti seguiti da quattro nefrologi e trentuno infermieri.
Sono ben note le difficoltà che si registrano a livello nazionale di reperire specialisti nefrologi su tutto il territorio italiano, fenomeno che inevitabilmente si ripercuote anche a tutti i livelli locali.
Per quanto riguarda l’Azienda Sanitaria di Potenza, – prosegue la nota – va dato atto della estrema criticità di risorse mediche e della difficoltà ulteriore di reclutamento di detti specialisti nonostante diverse procedure di selezione poste in essere negli ultimi anni.
A nulla sono valsi il concorso unico regionale, gli avvisi per incarichi a tempo determinato, gli avvisi per ore di specialistica ambulatoriale che non hanno mai avuto riscontro da parte di eventuali professionisti da destinare alle strutture locali.
Alla luce di tali difficoltà, la Direzione Strategica ha organizzato in maniera differente l’organizzazione dei Centri Dialisi dell’ASP ricorrendo alla “dialisi ad assistenza limitata” inserendo i centri di Villa d’Agri, Chiaromonte, Lauria e Venosa in strutture protette e quindi ospedali per acuti o presidi distrettuali dove potessero essere gestite eventuali emergenze-urgenze mettendo in sicurezza le sedute dialitiche pur non in presenza costante e continuativa del nefrologo.
Un passo che è stato fatto solo a fronte di una accurata selezione di pazienti rispondenti a determinate caratteristiche cliniche.
Nei centri dialisi dell’ASP ed in particolare nel centro di Villa d’Agri, del tutto privo di nefrologi strutturati ma ubicato nell’ospedale per acuti, è possibile prevedere in tutta sicurezza lo svolgimento di turni di “Dialisi ad Assistenza Limitata” con il personale medico nefrologo sempre funzionalmente collegato alle U.O. di riferimento che fornisce prestazioni consulenziali o ambulatoriali, teleconsulto, teleassistenza, telemonitoraggio. Eventuali situazioni critiche vengono gestite con il supporto delle strutture di emergenza-urgenza presenti.
In previsione di una necessità futura di incrementare l’organico infermieristico dei centri dialisi, l’Azienda Sanitaria di Basilicata sta procedendo già da un paio di mesi alla stabilizzazione del personale infermieristico ed all’assunzione di infermieri dalla graduatoria del Concorso Unico Regionale.
Per quel che riguarda invece il trasporto dei pazienti in regime di trattamento dialitico, la Asp si attiene alle procedure ed alle norme regolamentari regionali disciplinate dalla Legge Regionale 42/2009. Per quel che riguarda il rimborso ai pazienti candidati al trapianto o trapiantati in ragione di un accesso pre-trapianto e di tutti quelli post-trapianto ci si attiene alla Legge Regionale 22/2000.
Alla luce di tutti i dati evidenziati, si sottolinea come nonostante le gravi carenze di organico medico, l’ASP mantiene invariata la rete territoriale dei centri dialisi della provincia in un’ottica di favorire la prossimità delle cure.