Venerdì 8 settembre – Ieri, 7 settembre, sul primo turno, nello stabilimento Stellantis Melfi, i delegati della Fiom Cgil hanno scioperato per le condizioni di lavoro al montaggio (area Chassis 3), fermando la produzione.
Lo sciopero, ancora in corso, è stato dichiarato anche sul secondo turno perché i carichi di lavoro sono aumentati e sulle linee sono diminuiti il numero degli addetti. Al momento quindi il reparto montaggio è fermo.
“In sostanza si svolgono le attività di produzione con meno lavoratori per fare efficienza – affermano Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Cgil Basilicata e i delegati dei metalmeccanici della Cgil -. Lo sciopero è stato inevitabile in quanto è da tempo che la Fiom sta denunciando il peggioramento delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza.
Ciò nonostante nessuna soluzione è stata trovata per superare tali criticità, portando avanti una condizione di precarietà totale, sia produttiva che occupazionale, anche rispetto al futuro dello stabilimento.
Per questo abbiamo messo in atto iniziative di sciopero e di denuncia, oltre alla raccolta firme affinché si riapra una vera trattativa con il governo regionale e Confindustria per rimettere al centro l’industria dell’automotive in una fase di transizione ecologica sulla quale – affermano Calamita e i delegati – bisogna investire puntando su innovazione e ricerca, per creare nuove opportunità di lavoro e di tenuta industriale per l’economia della nostra regione e del nostro paese.
Continueremo a manifestare anche con ulteriori azioni di lotta affinché le condizioni di lavoro vengano migliorate.
Chiediamo il rientro dei lavoratori in trasferta perché non permetteremo che l’azienda continui a fare profitti peggiorando le condizione di lavoro e di salario e di vita”.
Foto di copertina: volantinaggio della Fiom davanti allo stabilimento Stellantis di Melfi