Giovedì 17 agosto 2023 – “La solita reazione scomposta del presidente Bardi arriva ogni qualvolta si manifestano libertà di pensiero o, come in questo caso, anche semplici dubbi su una materia sensibile come quella del credito d’imposta 110.
Questa volta Bardi si scaglia con inaudita violenza contro giornalisti che hanno osato evidenziare la necessità di possibili correzioni all’ultimo provvedimento del Governo lucano, approvato dal Consiglio regionale, che rappresenta l’ennesima legge manifesto.
La Regione non può acquistare i crediti d’imposta perché c’è un esplicito divieto introdotto dall’art.1 del decreto legge n.11 del 16/02/2023, un divieto voluto dal governo Meloni.
E’ vero che l’idea iniziale del Presidente era incostituzionale perché la Regione e gli Enti del perimetro di consolidamento dei conti pubblici, tra cui il servizio sanitario regionale, non possono acquistare i crediti. Ma solo in questo caso avrebbe avuto senso varare una norma specifica, perché ci sarebbe stata sostanza concreta utilizzabile.
Invece ostinatamente il Governo regionale ha voluto a tutti i costi insistere, creando, oggi, ingiustificate illusioni ai cittadini”.
E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali di Basilicata Oltre, Massimo Zullino e Giovanni Vizziello (foto di copertina).
“Anziché scagliarsi contro giornalisti lucani – continuano Zullino e Vizziello – Bardi, con i suoi collaboratori forestieri, farebbe bene a spiegare come farà a soddisfare le aspettative del mondo delle costruzioni, che secondo i dati dell’Enea al 31/07/2023 ha maturato crediti per circa un miliardo di euro, con i pochi spiccioli che potrebbero venire dai tributi di competenza di Acquedotto lucano, Api Bas, Sel e Sviluppo Basilicata.
Pochi spiccioli che metteranno in difficoltà finanziaria la gestione di Acquedotto lucano che, se va bene, coprirebbero dall’1 al 3 per cento delle aspettative del settore delle costruzioni. Una goccia in mezzo al mare. Una briciola che per essere equamente divisa dovrà essere disciplinata da criteri ferrei e ragionevoli, come sottolineato dalla nota del Mef del 07/08/2023 che, fra l’altro, ricorda alla Regione i rischi derivanti dalla solidarietà del cessionario (cioè gli Enti della Regione) in caso di inesistenza dei crediti.
Vale a dire che in caso di truffa ne risponderanno in solido Acquedotto lucano, Sel, Api Bas e Sviluppo Basilicata, cioè quegli Enti che già annaspano per l’insufficienza di liquidità e che adesso dovrebbero entrare in gioco per fare da ‘banca’, cioè ben altra attività rispetto a quella per cui esistono.
E’ un rischio che, evidentemente,- proseguono Zullino e Vizziello – la Regione non dovrebbe far correre alle sue partecipate. Pensiamo ad Acquedotto lucano che sta affrontando una crisi senza precedenti. Una crisi che in un primo momento il presidente Bardi sembrava voler affrontare addirittura creando una ‘bad company’, cioè un buco nero dei debiti accumulati che si sarebbe portato dietro pezzi del sistema produttivo regionale.
Adesso, invece, la crisi Acquedotto l’affronta con i soldi di pantalone, cioè con un inedito e clamoroso trasferimento di contributo a carico del bilancio Regionale. E Acquedotto lucano dovrebbe acquistare i crediti di imposta? Acquedotto lucano, come sottolineato dalla nota del Mef, dovrà accollarsi anche il rischio in caso di truffa dei crediti ceduti? Acquedotto Lucano che non ha le liquidità per riparare come si deve le strade di tutti i Comuni lucani, quando interviene per rimediare alle perdite della rete idrica, diventata un irrimediabile colabrodo? Una briciola in pasto a una miriade di aventi diritto, mi ricorda l’indicazione attribuita a Maria Antonietta d’Asburgo, di fronte a una rivolta popolare: ‘Se non c’è pane che mangino brioche’.
“E’ evidente che la decadente azione dell’amministrazione regionale – sottolineano Zullino e Vizziello – ora evidenziata anche dai parlamentari di FdI, spinge Bardi con ogni mezzo a giocare sulle necessità dei lucani, utilizzando impropriamente le società partecipate che poco o niente potranno fare sulla materia.
Bene ha fatto la giornalista della Gazzetta, Antonella Inciso, – precisano Vizziello e Zullino – ad evidenziare dubbi sulla coerenza della norma che, a prescindere dal tracciato costituzionale, opererebbe in aperto contrasto con la mission delle società partecipate e con le loro reali possibilità.
Non è la prima volta che Bardi attacca e offende i professionisti lucani (guarda caso per lo più donne). Dopo aver umiliato le dottoresse con Bortolan, la classe dirigente regionale chiamando i funzionari da fuori, oggi offende anche la categoria dei giornalisti: sarà quindi ricordato per aver solo umiliato i lucani e svenduto la Basilicata”.
“Invece di offendere e raccontare menzogne attraverso il canale Telegram Next Generation – concludono i consiglieri regionali di Basilicata Oltre, Zullino e Vizziello – Bardi dia spiegazioni su chi gestisce questo social, se è finanziato direttamente o indirettamente da fondi pubblici, e per quale scopo è nato.
Noi di Basilicata Oltre alziamo le barricate in difesa dei lucani: non permetteremo più a Bardi di offendere i nostri concittadini”.
DI SEGUITO IL COMUNICATO DI BARDI E COVIELLO AL QUALE SI FA RIFERIMENTO
“La lettera del MEF in merito alla norma regionale per sbloccare i crediti edilizi premia il lavoro del capogruppo di FDI, Tommaso Coviello (quale proponente della legge n. 20/2023), delle commissioni consiliari e del consiglio regionale. Per il MEF non vi sono osservazioni di carattere costituzionale, data la coerenza della norma regionale con il quadro legislativo nazionale di recente approvazione e quindi – a differenza di quanto pubblicato da una giornalista evidentemente male informata – la legge lucana sulla cessione dei crediti potrà dare una risposta in tempi immediati alle imprese e ai cittadini del nostro territorio. Accogliamo il consiglio del MEF di attivare una convenzione con l’Agenzia delle Entrate e in tal senso ci metteremo subito al lavoro. Non c’è tempo da perdere, ma siamo dinanzi a una buona notizia per la nostra regione, che diventerà una best practice da replicare. Siamo ottimisti: la lettera del MEF supera i principali ostacoli che tutti noi avevamo immaginato. Adesso dobbiamo solo correre. Dispiace per la disinformazione di una testata autorevole come la Gazzetta del Mezzogiorno, ma sono sicuro che si tratti di un errore di un singolo cui verrà posto rimedio in tempi rapidi con una corretta e oggettiva informazione”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“La lettera del MEF premia un lavoro di ricerca, di tecnica di redazione della norma, di confronto con i colleghi in consiglio regionale e con le associazioni di categoria. La Basilicata sui crediti edilizi è sempre stata all’avanguardia, prima con l’iniziativa del Presidente Bardi e poi con questa legge regionale approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Adesso dobbiamo “fare presto”, per dare risposte alle imprese e ai lavoratori. In Basilicata solo con il Superbonus sono stati fatti lavori per oltre un miliardo di euro, secondo i recenti dati disponibili e quindi poter dare un seguito a questo flusso di economia è vitale per la crescita di tutta la regione, per confermare i posti di lavoro, crearne di nuovi e favorire la crescita dimensionale e strutturale delle aziende lucane. Dopo il confronto con l’Agenzia delle Entrate, gireremo tutto il territorio regionale per far conoscere le possibilità della norma e istituiremo un servizio apposito di assistenza per le imprese. Dispiace leggere informazioni inesatte su qualche testata, evidentemente imbeccata (male) da chi auspicava altri esiti, ma quello che conta è solo la realtà dei fatti. Sui crediti edilizi la Basilicata può vantare un lavoro importante, che tutti noi possiamo e dobbiamo rivendicare”, aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Tommaso Coviello”.