Lunedì 14 agosto – In merito alle molteplici reazioni che si sono riscontrate sulla stampa e sui social, seguite alla pubblicazione del Comunicato stampa del nascente soggetto sociale “Basilicata Casa Comune”, gli Arcivescovi e Vescovi di Basilicata, onde fugare ogni equivoco e aiutare nella corretta comprensione dei fatti, avvertono la necessità di precisare”.
Chiaro il documento della Conferenza Episcopale di Basilicata con il quale si fa la cronistoria di quanto accaduto e soprattutto del ruolo svolto dalla chiesa lucana a servizio disinteressato delle comunità locali.
“Da almeno trent’anni la Conferenza Episcopale di Basilicata (CEB) – si legge nella nota inviata alla stampa – non ha mai fatto mancare alla comunità lucana il suo “servizio profetico ecclesiale” attraverso puntuali e articolati interventi in ordine al conseguimento del bene comune e in spirito di collaborazione con le Istituzioni che perseguono il medesimo fine;
– Nel contesto del cammino sinodale voluto e fortemente incoraggiato da Papa Francesco, lo scorso anno la CEB, attraverso la Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali (CRAL), ha organizzato numerosi “tavoli di ascolto” per conoscere meglio il vissuto del popolo lucano e favorire una programmazione pastorale più rispondente alle esigenze dei fedeli e alla situazione del territorio.
– La sintesi dei “tavoli di ascolto” è stata pubblicata dalla CRAL e presentata al pubblico il 21 giugno 2023 nell’Auditorium dell’Ostello del Seminario.
L’incontro a cui hanno partecipato fedeli e cittadini di tutte le età impegnati in campo ecclesiale e sociale e appartenenti alle molteplici sensibilità politiche e di orientamenti culturali, è stato l’occasione per i Vescovi di Basilicata – tutti presenti – per consegnare e affidare al popolo lucano l’opuscolo, “Segni di Speranza”, che è uno “strumento di lavoro aperto” indirizzato a tutti gli uomini di buona volontà, cattolici e non, con l’intento di tracciare insieme i solchi utili a migliorare il bene comune e la qualità della vita in Basilicata.
Questi i fatti cronologici alla luce dei quali la Conferenza Episcopale di Basilicata manifesta concretamente il servizio esclusivo di pastori a servizio di tutto il Popolo Santo di Dio della Basilicata, in collaborazione con le Istituzioni del territorio così come, per grazia di Dio, si è proficuamente fatto fino ad oggi.
Non esiste nel presente, e non esisterà in futuro, nessuna aggregazione elettorale, o appartenenza militante a schieramenti politici di qualunque sorta, che possa definirsi “lista dei vescovi” o che sia espressione della Conferenza Episcopale di Basilicata.
Si è alla presenza di fedeli laici che desiderano prestare maggiore attenzione all’invito del Concilio Vaticano II di “diventare santi trattando le cose temporali”, compreso il “vasto mondo della politica” (Paolo VI) che è luogo meritevole di attenzione in quanto espressione autentica della massima carità.
Va da sé, dunque, che chi dovesse in futuro scegliere di impegnarsi in prima persona nell’agone politico non dovrà in alcun modo strumentalizzare la Chiesa di Basilicata, o le espressioni laicali cui appartiene, e se dovesse ricoprire incarichi istituzionali ecclesiali dovrà provvedere a dimettersi prima di un impegno che non sia quello di accompagnamento trasversale e collaborativo con tutti”.
I Vescovi lucani, sicuri della chiarezza e della storica e leale collaborazione che esiste con tutte le Istituzioni confidano che non ci saranno, nel presente e nel futuro, tentativi di strumentalizzare senza fondamento concreto. Il loro servizio, e quello di tutti i fedeli è, e sarà sempre, orientato al bene comune secondo l’autentico dettato ecclesiale e il Magistero che lo sostiene.
Foto di copertina: mons. Salvatore Ligorio, Presidente Conferenza Episcopale Basilicata
IL DOCUMENTO DI “BASILICATA CASA COMUNE” AL QUALE FANNO RIFERIMENTO I VESCOVI
“Oggi, 11 agosto 2023, presso il Santuario della Madonna di Picciano, ci siamo incontrati, amici provenienti da diverse esperienze ecclesiali e di impegno sociale e civile, per rispondere all’appello del Laicato cattolico lucano a una nuova stagione di impegno.
Siamo cittadini che vivono la loro esperienza quotidiana nelle comunità civili ed ecclesiali di questa Regione, nelle quali abbiamo imparato che solo nella gratuità e nella trasparenza si può servire il bene comune. Cittadini che sentono il peso della responsabilità in questa cruciale ora della nostra storia, donne e uomini formati nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti ecclesiali presenti in Regione, o semplicemente persone che partecipano al dibattito culturale e politico nella nostra terra, come nel resto del Mezzogiorno.
Di fronte alla grave crisi di partecipazione pubblica che la Basilicata sta attraversando, sintomo del disagio che pervade le nostre comunità, ci sentiamo chiamati a impegnarci in prima persona per ricostruire la speranza di un futuro, dal quale nessuno sia escluso e nel quale ognuno possa vivere fino in fondo il proprio diritto di cittadinanza.
Avvertiamo il bisogno di discontinuità e di cambiamento largamente condiviso nella società lucana. Una discontinuità e un cambiamento necessari, non solo nei contenuti, ma soprattutto nei metodi di gestione della cosa pubblica, ormai prigioniera delle clientele.
Avvertiamo la responsabilità di interpretare le ragioni di quell’invito, costante e continuo, a una nuova stagione di impegno politico e, al contempo, di contribuire a liberare le forze sane della società civile, per troppo tempo rimaste sopite e spesso indotte dal bisogno a una condizione di silenzio.
Avvertiamo la necessità di aprire nuovi percorsi, non chiusi nelle ideologie, negli schieramenti o anche negli stessi partiti, che con le loro lotte di potere troppo spesso lasciano indietro le attese dei cittadini, il futuro della Basilicata, il domani dei troppi giovani costretti all’esodo, le istanze dei più poveri.
Vorremmo lavorare per consegnare alla società lucana una classe dirigente autorevole, autentica, in grado di ascoltare e proporre, di realizzare ponti e costruire relazioni, di interpretare i bisogni più autentici dei cittadini, disegnando una visione moderna di Mezzogiorno, nel quadro di uno sviluppo unitario del Paese.
Per questo ci rivolgiamo a tutte le donne e gli uomini di buona volontà che abitano i nostri territori, anche a coloro che, non sentendosi più rappresentati, hanno ritenuto di disertare la partecipazione agli appuntamenti democratici.
Facciamo nostro, dunque, il monito che Papa Francesco ha rivolto ai giovani di tutto il mondo riuniti a Lisbona: “Alzatevi, camminate, non abbiate paura!”, perché non è più tempo di “guardare la vita dal balcone”!
Crediamo sia necessario vivere la Politica come servizio, come “la più alta forma di carità”, avere a cuore il bene di questa Regione e della sua gente, farsi avanti e mettersi in gioco, pensare e organizzare, insieme, la crescita integrale della Basilicata.
Intendiamo lavorare nel confronto e nel dialogo con tutte le persone che vorranno impegnarsi nel progetto per una Basilicata Casa Comune!
Comitato promotore di “Basilicata Casa Comune”