Giovedì 3 agosto 2023 – Nei giorni scorsi in località La Guardia, nel comune di Lecce nei Marsi, si è verificato un episodio ripreso dalla stampa nazionale riguardante la disavventura vissuta da un gruppo di scout che avevano installato il campo nella zona: un orso nottetempo è entrato nella tenda cambusa con grande spavento per i ragazzi, costretti a raggiungere le auto per mettersi al sicuro, mentre l’orso, cibatosi, è andato via.
Nel far riferimento a quanto accaduto, il Direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, ha commentato accusando i capi scout in genere di essere poco responsabili e non sufficientemente attenti quando si campeggia in zone dove c’è la presenza di fauna selvatica.
Abbiano intervistato il direttore Luciano Sammarone.
Direttore, siamo rimasti sorpresi dalla durezza con la quale, facendo riferimento a quanto accaduto, ha lasciato intendere che la responsabilità sia soltanto del capo.
Lei conferma questo?
“No, no. Non ho dato la responsabilità solo al capo. E forse conviene fare chiarezza sul quadro complessivo legato a questa vicenda e devo precisare che il luogo dove si è svolto il campo è fuori dai confini del parco. Quindi noi non abbiamo nessun potere di autorizzare o negare. Diamo un parere che può essere fatto proprio dall’amministrazione comunale, oppure recepito in parte.
Il parere che abbiamo rilasciato già l’anno scorso sostanzialmente dice: si è vero quello è un sito storico dove si è sempre fatto campeggio scout, esattamente come si fa in altre aree del Parco, esempio a Valle Fiorita.
Ma quello di Lecce nei Marsi è un posto particolare, dove passano diversi orsi, quindi i livelli di precauzione dovrebbero essere un poco più alti.
Noi abbiamo detto all’amministrazione comunale di non essere contrari al campo. Volete ospitare gli scout? Benissimo. E’ un’attività sana, intelligente, fatta nella natura da gente volontaria, nell’ambito di un’organizzazione che io conosco per averla vissuta Ma a maggior ragione occorre fare attenzione e adottare ogni precauzione.
In questa vicenda ho messo insieme due aspetti: uno il mio essere stato scout (e sapete che quando si è stato scout lo si resta per tutta la vita). Quando io ho fatto il capo scout, prima di portare i lupetti, che sono i più piccoli, più esposti alle criticità, facevamo le verifiche all’inverosimile .
Il mio richiamo alla responsabilità è una chiara dichiarazione di chi ha nelle mani la vita di ragazzini per i quali i livelli di attenzione, di verifica, di accuratezza non sono mai sufficienti perché poi i ragazzini nei guai ci si mettono da soli.
Contemporaneamente da uomo dello Stato, perché questo sono e questo mi sento, ho come primo obiettivo la tutela della vita umana in generale e poi la conservazione, come mandato istituzionale di direttore del parco, la conservazione di ambienti naturali e specie protette.
Il richiamo alla responsabilità non è il puntare il dito contro qualcuno per dire che la colpa è solo tua. Perchè, quando accadono questi episodi, la colpa non è sola di una persona.
Direttore, nel momento in cui viene rilasciata un’autorizzazione per campeggiare in una zona dove si sa che c’è la presenza dell’orso, secondo lei è opportuno rilasciarla oppure, essendo una zona “a rischio” non sarebbe il caso di non fare campeggiare?
“Certo, infatti La mia risposta è no, tanto che io da direttore di Parco ho detto “non li fate campeggiare. Oppure adottate misure di prevenzione (come i recinti elettrificati) per mettere in sicurezza i ragazzi nei confronti dell’orso.”
Lo deve fare ovviamente l’amministrazione che rilascia l’autorizzazione.
“Lo deve fare l’amministrazione. Però. Perché sono arrabbiato facendo riferimento al senso di responsabilità? Perchè negli anni passati sono accaduti episodi analoghi nello stesso posto.
Di notte il Comune, i Carabinieri Forestali, i Guardia Parchi, in alcuni casi, sono dovuti andare a salvare i ragazzi e portarli in paese”
Allora, Direttore in questa zona vanno vietati i campeggi.
“Se non si adottano misure di prevenzione adeguate si; i campi vanno evitati sono d’accorso con lei.
Sapendo cosa è accaduto negli anni passati, occorreva maggiore attenzione. Per questo motivo il richiamo al senso di responsabilità non solo di quel capo scout. La responsabilità ovviamente è condivisa. E’ anche la mia, perché se fosse accaduto qualcosa, qualcuno mi avrebbe detto: tu cosa hai fatto per evitare che gli orsi andassero lì dentro?
Fino a tre anni fa noi mandavamo i Guardia Parchi a dare tutte le informazioni necessarie per evitare incidenti durante il campeggio.
Se qualcuno ci chiama, noi diamo il nostro contributo.
E’ chiaro che questa è una responsabilità condivisa. Mi creda, l’amministrazione comunale di Lecce dei Marsi è attenta, cerca di fare l’impossibile per tutela delle persone.
Ma una capo scout deve fare tutte le verifiche aggiuntive-
Ecco il mio tono duro. Lo scoutismo dove sta andando? Perchè se fosse successo la tragedia, il capo scout avrebbe detto “il Sindaco ci ha autorizzato”-
Direttore deve però convenire che generalizzare questa irresponsabilità forse è troppo.
“Il richiamo era generale perché in questo momento ci sono decine di gruppi scout in giro sul territorio, anche del Parco, che possono trovarsi in condizioni simili, come è successo anche qualche sera dopo i fatti di Lecce nei Marsi.
Non sto affatto generalizzando, quindi. Ma se questa affermazione dovesse servire a suscitare l’orgoglio di tutti gli scout, io sarò la persona più felice del mondo.
Il richiamo alla responsabilità è un richiamo a migliorare l’attenzione, che va alzata.
Mi aspetto che nessun capo scout commetta più un errore simile perché noi abbiamo in mano giochiamo con la vita dei bambini dei ragazzi.”
Direttore non credo che un capo scout possa essere cosi irresponsabile da mettere a rischio la vita di un ragazzo.
“Assolutamente no, ma a Lecce nei Marsi sarebbe stato sufficiente che la roba da mangiare fosse stata messa in un’auto, come era stato detto al capo. Quindi forse c’è stata superficialità. La responsabilità è anche questa.
Mi permetto di parlare in questi termini perché ho fatto il capo scout e so cosa significa. Poi siamo uomini e gli errori si possono commettere. Ma allora, non capisco nemmeno tutto questo stupore per la mia affermazione.
Di tutto questo, peraltro, ho parlato col Presidente dell’AGESCI Francesco Scoppola, con cui ho un bellissimo rapporto e con il quale abbiamo condiviso l’opportunità di rinsaldare i rapporti storici AGESCI-Parco Nazionale”.
Per correttezza bisogna dire che il Sindaco di Lecce nei Marsi, Augusto Barile, questi consigli li aveva dati.
Foto di copertina: l’orso che si allontana dal campo scout dopo essere entrato nella tenda cambusa