Domenica 23 luglio 2023 – Un’istantanea piuttosto eloquente (foto di copertina)mostra le conseguenze provocate dal dissesto idrogeologico lungo il viadotto Fortunato, sulla statale Sinnica in territorio di Senise. L’asse viario si è chiaramente spostato e lo si nota dalla segnaletica orizzontale.
La notizia la riporta su “La Siritide” Gianfranco Aurilio
Dopo una video conferenza cui ha partecipato insieme con, tra gli altri, Anas, Regione e Dipartimento lucano di Protezione Civile, – scrive Aurilio – abbiamo raggiunto il sindaco Giuseppe Castronuovo che si è dimostrato molto preoccupato per la situazione.
“Attualmente non ci sono stati ulteriori movimenti, ma perché non piove. Non so cosa potrebbe accadere se arrivasse all’improvviso un forte temporale. Per cui, sono preoccupato anche perché si va avanti così dal 2019 e siamo ormai nel 2023 ed è necessario prendere la situazione di petto ed intervenire al più presto”.
Nei mesi scorsi il tratto in questione – precisa Aurilio – è stato oggetto di uno spostamento dovuto allo scivolamento dei terreni che lo costeggiano.
Anas ne è al corrente e, dopo le verifiche, ha valutato l’assenza di rischi e, di fatti, non ci sono state chiusure al traffico.
Il primo cittadino senisese rimane però molto scettico: “Come Comune ci siamo attivati affinché il problema si risolva – aggiunge Castronuovo – e ci siamo lasciati con la necessità di un accertamento tecnico, che non può essere effettuato da noi poiché non siamo i proprietari della strada. Dopodiché, ci rivedremo.
A mio avviso, per il momento, la soluzione potrebbe essere anche tampone, nell’attesa che diventi definitiva. Io non ritengo un ostacolo l’essere in presenza di terreni di proprietà privata poiché, in questi casi, si è sempre agito con gli espropri».
C’è giunta notizia di una piena disponibilità ad intervenire sia da parte dell’assessore Regionale alla Infrastrutture, Donatella Merra, che da Anas.
“Mi fa piacere riscontrare la disponibilità dell’assessore Merra e di Anas – continua il sindaco di Senise – ma io ritengo necessario riproporre la richiesta dello stato di emergenza, come si è fatto per Maratea. Noi, con questa arteria, ci lavoriamo per 365 giorni l’anno e rimanere tagliati fuori sarebbe un grosso problema poiché, in quell’area, insistono diverse attività e, inoltre, la strada rappresenta il collegamento più rapido con l’ospedale di Policoro che è quello a noi più vicino”.
Nello scorso mese di maggio – ricorda Aurilio nell’articolo – lo stesso Castronuovo aveva segnalato alla Merra come le forti precipitazioni avessero “riattivato il fronte franoso”. Tanto che Anas era tornata a presidiare il viadotto tra le due gallerie – che si trovano all’altezza della diga di Monte Cotugno – per il rischio che potesse essere interessato dalla pressione di uno smottamento della collina adiacente ma, per fortuna, il pericolo era stato scongiurato.
Nel 2019 il tratto in questione era rimasto chiuso per diverse settimane a causa di una frana.
Proprio in quella occasione fu richiesto una prima volta lo stato di emergenza, ma i tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile ritennero non ce ne fossero le condizioni. Un ulteriore smottamento si era verificato a febbraio di quest’anno, in seguito al quale in Regione fu convocato un tavolo tecnico ancora su richiesta del Comune di Senise.
Da parte della Regione c’è anche la volontà di sostenere il progetto da un punto di vista finanziario, con risorse che potrebbero arrivare dal progetto Rendis – Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo – del Ministero dell’Ambiente.
Anche Anas è pronta a fare la sua parte, oltre che per ragioni di sicurezza, anche perché ha tutto l’interesse venga preservato il patrimonio infrastrutturale del Paese.
Tuttavia, come giustamente chiede Castronuovo, è opportuno fare presto, ma, per arrivare a risolvere il problema, bisogna partire da un approfondito studio geologico dell’area sulla quale intervenire.