Mercoledì 12 luglio 2023 – Dopo quella nelle carceri di Melfi e Potenza, conclusa anche la visita alla casa circondariale di Matera da parte del Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Donato CAPECE, accompagnato dai quadri sindacali della Basilicata guidati dal segretario regionale Saverio BRIENZA e dal segretario provinciale Carlo ABBATANGELO.
“La Casa circondariale di Matera ospita stabilmente circa 160/170 detenuti. Mi sono e ci siamo trovati davanti ad una situazione incredibile, frutto di anni ed anni di assoluto disinteresse.
Basti pensare – precisano i responsabili del Sappe – che in cinque anni si sono avvicendati ben cinque direttori, nessuno interessato evidentemente a rimanere alla guida del penitenziario materano, e per questo è ben evidente la precarietà e la mancanza di progettualità complessiva, ed è incomprensibile ed assurdo come oggi debba essere il personale di Matera a dover far fronte alle necessità del piccolo carcere pugliese di Altamura: assurdo.
Qui è significativa la carenza nel ruolo Agenti-Assistenti: ci sono unità di hanno ben 300 giorni di congedo ordinario ancora da smaltire, non hanno una mensa dove consumare i pasti durante il servizio, mancano i nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi dai precedenti vertici ministeriali ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia”.
Il SAPPE sollecita immediati interventi ministeriali per “dotare gli Agenti in servizio a Matera di idonei dispositivi di protezione individuale in modo da avere la possibilità di difendersi in occasione di qualsivoglia criticità, provvedere ad una funzionale ristrutturazione dell’edificio penitenziario partendo dalla messa in funzione dei sistemi anti-scavalcamento ed anti intrusione. Perché qui sembra davvero, parafrasando Carlo Levi, che anziché ad Eboli, “Cristo si è fermato a Matera…”.
Per questo Capece e Brienza chiedono “a chi di dovere di sganciare Matera da Altamura sotto il profilo della funzionalità operativa ma soprattutto di tenere in considerazione le criticità dei penitenziari lucani.
Il carcere di Matera, come ieri quelli di Potenza e Melfi, regge solamente grazie ai poliziotti in servizio, che sono pure significativamente sotto organico, che fanno fronte alle inadempienze ed alle gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria.
Per questo – conclude il segretario generale del SAPPE – chiedo ai vertici del DAP di aprire un tavolo di confronto sulle criticità di Matera e della Basilicata tutta perché la situazione è inaccettabile e intollerabile!”.