Martedì 20 giugno 2023 – Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, come al solito, buone iniziative. Incontri, riunioni per ricordare “la fabbrica della morte” nel Mediterraneo, che nei giorni scorsi ha raggiunto il piu’ alto picco con 600 vittime, di cui 100 bambini.
La UE – afferma Pietro Simonetti del del Cseres – non ha dichiarato nessun lutto.
Morire per fuggire dalle guerre e dalla miseria rappresenta – afferma Pietro Simonetti del Cseres – un insulto a quanti ora gestiscono la ristrutturazione del sistema produttivo, definita “transizione verde”, finanziare guerre ed essere assente dal teatro internazionale : nulla contro la fame, la miseria, la siccita’ e tutto il resto.
L’ Onu – sostiene Simonetti – e’ moribonda, l’Europa bloccata che vive solo di tassi di interesse e cose che hanno a che fare con gli i profitti delle multinazionali nei singoli Stati.
Ecco i singoli Paesi:stamani sono stati comunicati i dati relativi alle richieste avanzate dalle imprese italiane a caccia di lavoratori e lavoratrici extra UE nei settori dell’agro alimentare,del lavoro di cura e del turismo.
Circa 293.000 richieste per 89.000 posti fissati nel decreto governativo dei mesi scorsi.
Intanto l’Anpal, Agenzia del Ministero del Lavoro ,ha detto che per il 2027 l’Italia ha bisogno di 3.7 milioni (la Basilicata circa 40.000) di lavoratori per via del calo demografico ed emigrazione
Il quadro e’chiaro: la fabbrica della morte in mare produce mentre le soluzioni per flussi migratori legali non vengono praticate.
Prevale – accusa Simonetti – l’industria della paura verso i migranti e l’incapacità ad agire.
Vorremmo ricordare proprio nella giornata del Rifugiato che in Basilicata ci sono tre progetti finanziati, con tanto di Rup nominati, con oltre 12 milioni di euro per 450 posti con tutti i servizi, per i lavoratori stagionali, per i Centri di Boreano, Gaudiano e Scanzano che non sono ancora appaltati a distanza di anni dai decreti di finanziamento con il PON legalità
Burocrazia? No inerzia, incapacita’ e superficialita’.
I responsabili stiano almeno in silenzio.
Il giorno dopo, – conclude Simonetti – utilizzando le norme sugli appalti integrati provvedano ad utilizzare le risorse per dare la giusta accoglienza ai lavoratori e risposte alle imprese”.
Foto di copertina: sgombero Felandina (Metaponto)