Martedì 13 giugno 2023 – “Accogliamo con favore la notizia concernente l’accordo fra Comune di Potenza e Soprintendenza in ottica di valorizzazione della villa Romana di Malvaccaro, mediante l’istituzione di un nuovo parco urbano”.
Lo afferma Salvatore Iannarelli, presidente di We Love Potenza.
“Già dal lontano 2018 (con l’allora Presidente Enzo Fierro ) – ricorda Iannarelli – avanzammo la proposta di istituire nell’area a cavallo tra Poggio Tre Galli e Malvaccaro UN PARCO archeologico naturalistico.
Si tratterebbe di una zona a verde molto estesa di notevole importanza, anche per le specie arboree presenti, molte delle quali risalenti ai primi insediamenti della città romana, la quale conserva la vocazione assolutamente archeologica.
Il Parco contribuirebbe inoltre – propone We Love Potenza – alla creazione di un percorso di valorizzazione identitaria e di ricerca cittadina che, partendo dal primo insediamento di Potentia rinvenuto in località Tre Mari di Gallitello, passando per la riscoperta della via Herculea e della significativa presenza del Ponte romano lungo il Basento, giunga sino al centro storico con le importanti testimonianze delle epigrafi, del Museo Archeologico e delle Chiese.
L’intenzione è focalizzarsi su soluzioni innovative per rendere, in generale, più accessibili i siti culturali potentini, spesso poco noti ai più: partire dalla riscoperta della villa Romana significa riappropriarsi delle nostre radici antiche e influenzare il futuro attraverso l’esperienza del passato e degli antenati.
Per la gestione del Parco in oggetto, inoltre, auspichiamo un “Patto di collaborazione” come da Regolamento Comunale che coinvolga le associazioni e le realtà civiche della città nell’organizzazione di attività culturali, teatrali e archeologiche da tenere durante tutto l’anno.
Il Parco Archeologico “Potentia” (questo il nome immaginato) – conclude Iannarelli – diverrebbe un importante attrattore turistico poiché si collocherebbe tra le mete preferite dei visitatori che già frequentano itinerari storici e archeologici in Basilicata”.