Potenza, venerdì 2 giugno 2023 – “Dall’indagine portata avanti e pubblicata nei giorni scorsi da Cittadinanzattiva, emerge quanto purtroppo temevamo. La Basilicata è la regione più cara d’Italia relativamente al costo della mensa scolastica!”. Lo sostengono i consiglieri del Comune di Potenza de La Basilicata Possibile, Valerio Tramutoli, Giuseppe Biscaglia e Francesco Giuzio.
“Questi gli aumenti: per i bambini dai 3 ai 6 anni si registra un’impennata dei costi del 26%, passando da 779 a 981 euro, mentre il costo della mensa scolastica per i bambini delle elementari fa registrare un +19%, da poco più di 824 a 981 euro.
A pesare sulla media è il costo della refezione a Potenza: la quota annua sia per la scuola dell’infanzia sia per la primaria è di 1.123 euro, in forte aumento rispetto ai 721,80 euro dell’as 2020/21.
L’assessora alla Pubblica istruzione del Comune di Potenza, Alessandra Sagarese, ha evidentemente tradito le promesse fatte a più riprese alle famiglie potentine, finendo per scaricare su di loro tutti gli aumenti, per l’incapacità di reperire fondi sia dal bilancio comunale che dal bilancio regionale. Non basta la tardiva rimodulazione delle esenzioni, che si poteva attuare già nell’estate del 2021 e invece ha visto la luce solo 12 mesi dopo.
Intervistata dal Sole 24 ore chiosa con un laconico “Speriamo di poter fare meglio”. Il tempo è scaduto Assessora.
Abbia almeno la coerenza di prendersi le sue responsabilità.
Per mesi abbiamo affrontato in Consiglio comunale e nelle commissioni deputate il problema del costo delle mense, non facendo mancare le nostre proposte, come ad esempio la richiesta di un tavolo alla presenza di ANCI e Regione Basilicata per ovviare al maggior carico di cui il nostro comune si fa carico per assicurare il servizio mensa agli studenti che giungono nelle scuole cittadine dai comuni limitrofi.
Comuni limitrofi che ricevono risorse economiche dalla Regione Basilicata per un servizio che non forniscono. E quindi sarebbe giusto attivarsi affinché queste risorse vengano dirottate verso il Comune di Potenza che fornisce effettivamente, anche a questi studenti, il servizio mensa.
Gli uffici comunali stimano che la spesa in questione sia di circa €50.000, soldi che potrebbero essere utilizzati per mitigare i costi ed alleggerire il carico sulle famiglie.
Abbiamo anche proposto di aderire ai bandi per la somministrazione di pasti biologici e di garantire la presenza delle associazioni dei consumatori all’interno delle mense, in modo da poter avere un monitoraggio sulla qualità e su eventuali sprechi.
E invece nulla di tutto ciò è stato fatto. Si continua a gravare sulle tasche dei cittadini: Autovelox, Taric e Mense..le famiglie potentine non ne possono più di essere tartassate dall’amministrazione Guarente”, concludono i tre consiglieri.