Domenica 28 maggio 2023 – In occasione della festa di San Gerardo, Patrono di Potenza, mons. Salvatore Ligorio, Vescovo Metropolita di Potenza, Muro Lucano, Marsiconuovo, ha mandato un messaggio ai fedeli.
“Carissimi fedeli, carissimi concittadini, anche quest’anno san Gerardo ci aspetta per la festa patronale che, come sempre, rinsalda i vincoli della nostra comunità cittadina e diocesana. Nel santo Patrono in qualche modo ci riconosciamo tutti, anche coloro che si ritengono, non sempre a ragione, lontani dalla fede.
E tuttavia, forse, è opportuno ricordare che la festa patronale per il credente, fin dalle origini, presenta una dimensione che va ben oltre una pur legittima e normale festività comunitaria.
Essa esprime – scrive Papa Francesco nella Evangelii Gaudium – “la forza evangelizzatrice della pietà popolare, capace di incidere sullo stile della Chiesa in uscita e dare peso al vangelo” (122-126). E più avanti il Papa parla di “mistica popolare”, di spiritualità “incarnata nella cultura dei semplici”.
Per questo, fin dalle origini, la devozione al Santo Patrono ha rappresentato per la Chiesa la memoria del mistero di Cristo Risorto, attraverso la vita del Santo, che deve trovare attualizzazione nel tempo presente.
Festeggiare San Gerardo, pertanto, deve poter significare per noi restare fedeli alle origini, coniugandone il senso alla luce dei segni dei tempi, e rispondere così alle sfide del presente, qui ed ora, nella nostra storia, come recitava il titolo del convegno pastorale diocesano di quest’anno: una tappa del cammino sinodale sulle orme del Santo Patrono.
San Gerardo La Porta, uomo del suo tempo (inizi 1100), da Piacenza diretto in Terra Santa, scelse di fermarsi a Potenza per servire Dio presente nei fratelli bisognosi, spendendosi nella istruzione gratuita per i ragazzi e nelle opere di carità, ed operando, sostenuto dalla fede, per l’emancipazione dell’intera comunità, che, alla morte del predecessore, lo volle Vescovo per acclamazione.
Il suo esempio può essere di stimolo oggi per tutti noi ad operare praticamente sugli stessi fronti: la povertà educativa, che affligge il nostro territorio e condiziona la crescita dei nostri figli, e la solidarietà con gli ultimi nelle nostre comunità che si vanno spopolando, i disoccupati, i precari, le donne non valorizzate come meritano, gli anziani soli, spesso emarginati.
L’invito e l’augurio a tutti, nella ricorrenza del Santo Patrono, è di uscire incontro agli altri per costruire insieme il bene comune, ricordando ai credenti che – come diceva san Giovanni Paolo II – “la speranza è una virtù obbligatoria per ogni cristiano”.
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