Martedì 23 maggio 2023 – Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato all’unanimità la risoluzione “Istituzioni e cultura della legalità”.
Il documento è stato sottoposto all’esame dell’Assemblea regionale dopo gli intervenenti svolti nel corso della manifestazione “Istituzioni e cultura della Legalità” svoltasi in mattinata nell’aula consiliare, alla quale, oltre ai componenti del Consiglio regionale hanno partecipato il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, il rappresentante dell’Istituto scolastico “Giustino Fortunato” di Rionero (istituto vincitore del concorso Lex Go 2023, organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito) e la Referente di Libera Basilicata, Marianna Tamburrino.
Con il documento si impegna il Presidente della Giunta regionale e la Giunta regionale “a porre in essere, nell’ambito della propria competenza, ogni azione ed intervento utili a promuovere e rafforzare la cultura della legalità ed i presidi culturali, nonché a promuovere lo sviluppo economico e sociale al fine di fornire a tutti la possibilità di avere autonomia reddituale che consenta di evitare le devianze malavitose; a porre in essere, nell’ambito della propria competenza ed ai fini della prevenzione dei fenomeni criminali, politiche utili al rafforzamento dei presidi di legalità e sicurezza territoriale”.
Si impegna, altresì, il Presidente del Consiglio regionale “a porre in essere, anche attraverso gli organismi attestati presso il Consiglio regionale, ogni utile intervento ed iniziativa di competenza finalizzato alla promozione ed al rafforzamento della cultura e dei presidi di legalità”.
“Il Consiglio regionale più volte – si legge nella risoluzione – è intervenuto al fine di promuovere e rafforzare nell’ambito delle azioni di competenza regionale e più in generale nel tessuto sociale della Basilicata una cultura della legalità nonché i presidi di sicurezza territoriale al fine di contrastare i fenomeni malavitosi ed i comportamenti illeciti.
I recenti fatti di cronaca e quanto emerso dalle indagini delle Procure lucane rendono ancor più vivo l’allarme e confermano il radicamento in Basilicata di organizzazioni criminali, anche di tipo mafioso, connotate peraltro dalla tendenza all’infiltrazione nell’economia legale ed al riciclaggio, in grado di interagire con la parte compiacente dell’imprenditoria e della politica locale”.
“La criminalità – si legge ancora nel documento – si nutre delle debolezze della società e, pertanto, la prima lotta contro ogni tipo di mafia e di fenomeno delinquenziale è rappresentato dal rafforzamento della cultura della legalità e dei presidi culturali, nonché dalla possibilità data a tutti di avere autonomia reddituale che consenta di evitare le devianze malavitose. Ai fini della prevenzione, è necessario il rafforzamento dei presidi di legalità e sicurezza territoriale (forze dell’ordine, caserme, comandi di polizia municipale, riqualificazione dei palazzi di giustizia)”.