Lunedì 22 maggio 2023 – La mafia è un potere occulto e neanche tanto nascosto che cerca di governare le leve del potere”.
E’ quanto ha sottolineato il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio intervenuto all’incontro “Istituzioni e cultura della Legalità”, svoltosi nell’aula del Consiglio Regionale di Basilicata.
“Per combattere il potere criminale ci vuole l’impegno di tutte le istituzioni, l’impegno complessivo di tutti i cittadini della Basilicata – ha proseguito Curcio -. Se si riesce a metabolizzare questo concetto le cose sono destinate a migliorare.
Celebriamo con 24 ore di anticipo il sacrificio di Falcone, ricordando che la mafia è un fenomeno umano e come tale nasce e muore. Io, però, dal momento che ritengo i due termini molto lontani, parlo dell’evoluzione della mafia e dico che dobbiamo guardarci, sia dal pericolo storico permanente che essa costituisce, sia dalle nuove attuali sue evoluzioni.
Nel dna della mafia vi è, oggi, questo dato: a differenza delle altre organizzazioni malavitose non mira semplicemente ad accumulare fortuna economica, ma quello che la distingue è la finalità prioritaria di governare, di gestire il potere e l’economia con l’intento di espropriare gli altri e acquisendo il controllo della vita civile e politica.
Un attacco continuo, quello della mafia, ai diritti economici di impresa, la mafia – ha aggiunto Curcio – è divenuta un vero e proprio player economico che può sbancare gli onesti con risorse finanziarie continue ed ingenti.
Il suo interesse preminente è per la catena di appalti e sub appalti, di qui il tentativo spesso riuscito della mafia, di guidare la politica che governa, di controllare la catena di appalti e forniture pubbliche. La mafia si propone come serbatoio di consensi con l’omertà basata su una memoria storica di interi territori.
La gente – ha affermato Curcio – sa che opporsi significa perdere i risparmi e i sacrifici di una vita di lavoro. Le mafie sono ormai agenzie di servizi, il pensiero va alle droghe ed alle armi, ma anche al mercato delle fatture false.
Fornire documentazione fraudolenta per frodare il fisco, riciclaggio del denaro, servizi per la gestione dei rifiuti, usura, sono tutte argomentazioni che sono entrate a far parte dell’azione della mafia. Un nuovo meccanismo con il quale la mafia cambia pelle e finanzia i suoi obiettivi fissi nel tempo e grazie alla collusione nella politica.
Maggiore disprezzo si prova nel caso del cosiddetto concorso esterno in associazione mafiosa, molti sono i professionisti che scelgono la scorciatoia mafiosa per ottenere dei vantaggi economici e politici.
Quattro sono le zone grigie: politica, finanza, economia, forze politiche. Al danno si aggiunge l’ipocrisia di stare al di fuori di rischi acquisendo tutti i vantaggi dei mafiosi. Attenzione, dunque, alle fasce professionali legate alle mafie.
Repressione è la precondizione, ma non è sufficiente, fondamentale il ruolo della pubblica amministrazione con lo stabilire il principio delle regole improntato all’efficienza, efficienza strumento fondamentale di lotta alla mafia.
Un fenomeno di cui tener conto è che sono pochi i bravi dirigenti e funzionari a fronte di professionisti della mafia specializzati che conoscono la normativa europea sui finanziamenti molto meglio e ottengono lo sviluppo di progetti intercettando finanziamenti dalle amministrazioni.
Per quanto concerne la riforma del Codice degli appalti, – ha aggiunto Curcio – occorre affermare che la discrezionalità ampia e totale è pericolosissima. Le amministrazioni possono però dotarsi di regole da rispettare. I beni confiscati sono un altro settore concreto per dare un colpo alla onnipotenza della mafia e riporre fiducia nella legalità. L’informazione è fondamentale ed essenziale per la lotta reale alla mafia che teme la scuola, ma teme ancor di più l’informazione. La chiave di volta – ha concluso il procuratore Curcio – resta la cultura, e la consapevolezza dei cittadini che considerano se stessi come tali e non come sudditi”.
Sono intervenuti, poi, i consiglieri Coviello, Leggieri, Sileo, Giorgetti, Bellettieri, Perrino, Aliandro, Quarto, Braia, Cifarelli e Polese.
Dopo gli interventi dei presidenti Cicala e Bardi, è stato proiettato il video realizzato dagli studenti dell’Istituto Scolastico “Giustino Fortunato” di Rionero in Vulture, Istituto vincitore del concorso Lex Go 2023, organizzato dall’Associazione Nazionale Magistrati, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. A presentare il video, lo studente Lorenzo Nardozza della I F del Liceo Scientifico. “Il corto – ha spiegato Nardozza – è la storia della sofferta solitudine di un ‘bullo’ e del suo prorompente desiderio di comunicare. Nel racconto un semplice abbraccio può servire ad abbattere quel muro che il bullo ha costruito intorno a se svelandone il desiderio di affetto e comprensione. Il titolo ‘Fair Club’ è stato scelto per sottolineare la necessità di non soffermarci ad un giudizio frettoloso e stereotipato delle persone ma di sforzarsi a comprenderne insicurezze e incertezze. Siamo tutti coinvolti, direttamente o indirettamente in questo fenomeno, poiché quotidianamente ci può capitare di assistere a comportamenti che richiederebbero una nostra presa di posizione e che invece, troppo spesso, facciamo finta di non vedere”.