Venerdì 12 maggio 2023 – Si è tenuto oggi, nella sala conferenze del Museo provinciale di Potenza, l’attivo Cgil, Cisl e Uil Basilicata, con grande partecipazione di dirigenti e delegati, in previsione della manifestazione nazionale unitaria “Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti” che si svolgerà a Napoli il prossimo 20 maggio e che fa parte del calendario di mobilitazione avviata nel mese di aprile e per il mese di maggio da Cgil, Cisl e Uil, con le manifestazioni di Bologna e Milano, oltre che Napoli.
La mobilitazione – si precisa in una nota – ha l’obiettivo di sostenere le richieste unitarie avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalle categorie nei confronti del Governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali con particolare attenzione per il Mezzogiorno.
I sindacati chiedono concreti risultati in materia di tutela dei redditi dall’inflazione e aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati. Ancora, riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie, potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza.
Per Cgil, Cisl e Uil è necessario un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione.
Dai sindacati confederali anche un forte appello per dire basta alle morti e agli infortuni sul lavoro.
“Occorre ridare valore al lavoro – hanno detto i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Fernando Mega, Vincenzo Cavallo e Vincenzo Tortorelli – eliminare i subappalti a cascata e incontrollati e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato. Chiediamo una riforma del sistema previdenziale e politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo e puntando alla piena occupazione.
Ritorniamo in piazza per chiedere investimenti sulla sanità, sulla scuola, sull’università e la ricerca, risorse per una riforma strutturale delle pensioni, insieme a strumenti adeguati per favorire un’occupazione stabile e qualificata.
Cambiamento per noi – precisano Mega, Cavallo e Tortorelli – significa anche mettere in campo le azioni necessarie a realizzare gli investimenti e le riforme previsti dal Pnrr, rafforzando un modello di governance partecipata che veda l’azione congiunta di Governo, Regioni, Enti locali e parti sociali, per attuare i progetti e per favorire la spesa effettiva ed efficace delle risorse previste.
I provvedimenti che il Governo ha messo in campo con il Def non vanno in questa direzione né nel merito né per il metodo: le organizzazioni sindacali sono state di fatto escluse da un confronto preventivo e sono state semplicemente informate delle decisioni di volta in volta assunte dal Consiglio dei Ministri.
In continuità con la festa del Primo Maggio, che per la prima volta si è svolta in Basilicata, a Potenza, per il Sud e la Basilicata la manifestazione di Napoli ha l’obiettivo di rimettere soprattutto al centro il Mezzogiorno con i suoi temi specifici e rappresenta una nuova risposta popolare contro la strategia di Autonomia Differenziata a difesa della Costituzione e dell’unità del Paese”.
L’attivo è stato anche l’occasione per ribadire le richieste di Cgil, Cisl, Uil al governo regionale. “Il Documento di economia e finanza, così come definito dalla giunta regionale – hanno ribadito Mega, Cavallo e Tortorelli – appare senza respiro e non dà risposte alle criticità già sottoposte all’attenzione del presidente Vito Bardi per il Piano strategico regionale.
Non è stato elaborato attraverso un autentico dialogo sociale e quindi continua a trascinarsi tutte le sue lacune iniziali. E’ particolarmente grave l’assenza di un Piano del lavoro, così come un disegno organico sulla sanità.
Risorse marginali sono riservate alla ricerca e all’innovazione mentre restano scarsi i fondi destinati all’inclusione, all’equità sociale e alle politiche di welfare.
Così non va – hanno concluso i segretari – Occorre un luogo deputato al confronto permanente con il sindacato , come scelta strategica di partecipazione e di rafforzamento delle misure della programmazione regionale. Questa è la sfida vera”.