Domenica 7 maggio 2023 – «Il governo Meloni con l’istituzione dell’area di crisi complessa certifica lo stato di crisi dell’area industriale di Melfi, sede dell’ex stabilimento Fiat, e si rassegna alle perdite di lavoro, così come è dimostrato dai quasi 2.000 lavoratori licenziati con incentivo all’esodo.
Un fenomeno quest’ultimo – iniziato con il Ministro Giorgetti, nel corso del governo Draghi – e che adesso continua con maggiore intensità con l’attuale Ministro Urso, senza che i responsabili governativi, ai diversi livelli, abbiano cercato di contrastare”.
Lo sostengono in una nota il sen. Mario Turco, Vicepresidente M5S, e l’on. Arnaldo Lomuti, Coordinatore regione Basilicata M5S.
“Ancora una volta, – affermano – il governo Meloni mostra incapacità a gestire un’emergenza, in questo caso lavorativa, dovuta alla mancanza di soluzioni e strumenti idonei a favorire la transizione dalle auto con motore a combustione a quelle elettriche.
Conosciamo benissimo il fallimento europeo della Meloni sul tema, laddove si è dimostrata incapace di difendere la filiera dell’intera automotive italiana, che adesso rischia di perdere migliaia di posti di lavoro.
Una situazione inaccettabile che adesso – proseguono Turco e Lomuto – potrebbe compromettere definitivamente il settore auto in Italia. Servono immediate soluzioni e l’introduzione di agevolazioni fiscali che favoriscano la riconversione industriale, come il credito d’imposta transizione 4.0, istituito nel corso del governo Conte II, e che la Meloni ha invece subito cancellato, senza prevedere i conseguenti effetti.
Il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa, con lo stanziamento di soli 20 milioni, non è quindi la soluzione ma può costituire la rassegnazione alle perdite di lavoro e alla chiusura di imprese, che non potranno più essere sostituite.
Una situazione che la Basilicata e il Sud Italia non possono permettersi anche perché per ogni lavoratore diretto licenziato allo stabilimento ex Fiat di Melfi ce ne saranno altri 4-5 dell’indotto che andranno a casa, con conseguente chiusure di imprese collegate.
Per questo, il M5S all’incontro pubblico sul tema “Stellantis, rischi e prospettive”, tenutosi a Rionero in Volture, ha ribadito la necessità di difendere i posti di lavoro, di tutelare le imprese dell’indotto, finanziando processi innovativi con le risorse del Pnrr e introducendo agevolazioni fiscali che favoriscano investimenti nella transizione industriale.
Importante è poi l’istituzione di un Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per finanziare un piano di riconversione economica, sociale e culturale per l’intera Basilicata, capace di attrarre ulteriori investimenti pubblici e privati. Non possiamo perdere altro tempo e altri posti di lavoro, che difficilmente si potranno recuperare. Una situazione che la Basilicata, il Mezzogiorno e l’intero Paese non possono permettersi.
Il M5S – concludono Turco e Lomuti – sarà vicino ai lavoratori e sarà pronto a sostenerli, così come sosterrà le imprese dell’indotto e del territorio nel processo di riconversione economica, sociale e culturale».
In riferimento all’incontro di Rionero al quale fanno riferimento Turco e Lomuto, di seguito il comunicato del Sindaco di Rionero, Mario Di Nitto.
“Nel centro Visioni Urbane di Rionero in Vulture si è svolto un incontro tra istituzioni, sindacati, operai, Confindustria e altre parti sociali coinvolte per discutere sulla preoccupante situazione che interessa Stellantis, tutto l’indotto e, inevitabilmente, l’intera economia dell’area nord di Basilicata.
Grazie ai molti interventi registratisi, è emerso un quadro piuttosto allarmante a causa di una impreparazione nella gestione della pur necessaria riconversione ecologica dei modelli auto. Una impreparazione che sta già gravemente impattando sui livelli occupazionali.
Dati alla mano, infatti, – si ricorda nella nota – negli ultimi quattro anni si è registrata una perdita di quasi 2000 posti di lavoro, con prospettive che confermano questo trend negativo. I sindaci in primis hanno sollevato lo stato di agitazione dei lavoratori, anch’essi intervenuti durante l’iniziativa, definendo non risolutivi la dichiarazione dell’area di crisi complessa e i fondi stanziati.
Si chiede chiarezza sulla posizione di Stellantis, assente all’incontro.
A conclusione dell’iniziativa – a seguito degli interventi di organizzazioni sindacali, operai, consiglieri regionali, parlamentari e della relazione dell’assessore alle attività produttive Galella – è stato acquisito l’impegno, da parte della Regione Basilicata, a estendere la partecipazione al tavolo permanente insediatosi da 8 mesi anche a tutti i sindaci dell’area del Vulture, allo scopo di rendere più partecipi nelle dinamiche decisionali loro e le rappresentanze dei lavoratori.
Abbiamo l’esigenza – conclude la nota del Sindaco di Rionero – di provare a mettere in piedi una strategia che freni e contrasti l’emorragia di lavoratori e che metta in condizioni coloro che escono da Stellantis di essere reintegrati nel mondo del lavoro in Basilicata, regione già soggetta a un notevole spopolamento, guardano anche a modelli innovativi di occupazione e sviluppo”.