Domenica, 7 maggio 2023 – Il 6 maggio 1983 moriva a Roma Tommaso Morlino.
Lo ricorda il questa nota l’on. Giuseppe Molinari.
“E’ stato tra i fondatori della Dc, dirigente nazionale dei gruppi giovanili, vice segretario provinciale della Dc di Potenza nel 1954.
Fu eletto nel consiglio nazionale della Dc ed un anno più tardi era a capo dell’ufficio legislativo del ministro dell’agricoltura guidato da Emilio Colombo.
Nel 1954 entrò a far parte della direzione centrale della Dc, dove fu chiamato a dirigere l’ufficio enti locali fino al 1964 quando diventò vice segretario nazionale.
Nel 1968 Aldo Moro lo volle candidare nel collegio senatoriale di Lecco dove fu eletto fino al 1979.
Fu cinque volte nominato Ministro delle Regioni, della pubblica amministrazione, della programmazione e della giustizia ed infine prima vice e poi presidente del senato.
Si definiva uomo del Sud, fu un innovatore della programmazione e della politica economica.
In relazione al Mezzogiorno non esitò a denunciare già nel 1970 il grave e drammatico rischio “che la questione meridionale potesse essere eliminata e non risolta”.
La cultura riformatrice portò Morlino a diventare uno dei principali protagonisti sul tema delle autonomie locali.
”Con le regioni – sosteneva Morlino – si attua il disegno della Costituzione repubblicana, si concretizzano gli ideali autonomistici dei cattolici democratici”
Morlino fin dal 1959 aveva avviato un sodalizio politico con Aldo Moro che col passare degli anni si era tradotto in un rapporto intenso e profondo.
Moro e Morlino erano animati da comune aspirazioni ed obbiettivi e rispetto alla scelta regionalista entrambi erano preoccupati che un’eccessiva frammentazione dei poteri e delle competenze potessero nuocere all’unita’ dello stato.
Quanto attuale è ancora il loro pensiero! Ad un mese dalla scomparsa di Aldo Moro, Morlino dichiarava “Il vuoto è incolmabile! Il suo magistero era totale!”
A pochi giorni della ricorrenza dell’assassinio di Aldo Moro non possiamo non condividere appieno questo suo pensiero! On Peppino Molinari