Mercoledì 3 maggio – Per il secondo anno consecutivo, a Conselice (Ravenna) e manifestazioni in tutta Italia, da Napoli a Firenze, Venezia, Padova, Latina, Torino, Milano, Trieste, per ribadire che “il giornalismo non è un reato” organizzate dalla FNSI in occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa.
Stamane nella sala del Consiglio Comunale di Conselice sono intervenuti Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi; Domenico Affinito (segretario aggiunto vicario della Fnsi), Matteo Naccari (segretario aggiunto Fnsi) e altri componenti di giunta esecutiva, fra cui Paola Fichera e Ezio Cerasi; la sindaca Paola Pula; Paolo Berizzi, presidente dell’Osservatorio sulla libertà di stampa istituito a Conselice nel 2021; le giornaliste e i giornalisti Mara Pedrabissi, Paolo Maria Amadasi, Silvestro Ramunno, Chiara Bissi, Paolo Bonacini, Giovanni Tizian.
Da Conselice a Firenze, Napoli, Venezia, Padova, Latina, Torino, Milano, Trieste: in tutta Italia la Giornata per la libertà di stampa è stata l’occasione per ribadire, insieme con le Associazioni regionali di Stampa e con l’associazione Articolo21, che “il giornalismo non è un crimine”.
Il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani stamane a Napoli, al liceo Genovesi, per l’incontro-dibattito dal titolo “Liberi di informare: i bavagli del nuovo millennio”, organizzato dal Sindacato unitario giornalisti Campania e da Articolo21.
Fra i relatori: il segretario aggiunto della Fnsi, Claudio Silvestri; il segretario del Sugc, Fabrizio Cappella; il presidente di Articolo21 Paolo Borrometi; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
L’Associazione Stampa Toscana ha celebrato la Giornata mondiale per la libertà di stampa alla ex Gkn di Campi Bisenzio, come segno di vicinanza alla lotta dei lavoratori della fabbrica che i giornalisti toscani hanno seguito con grande attenzione e che il sindacato ha sposato da subito, proponendosi di essere “scorta mediatica” di chi difende i diritti e la dignità del lavoro.
A Venezia appuntamento alle 10.30, in campo San Bortolomio, con, fra gli altri, Monica Andolfatto, segretaria del Sindacato giornalisti Veneto e componente della giunta Fnsi; Giuseppe Giulietti, fondatore di Articolo21 ed ex presidente Fnsi; Giuliano Gargano, presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti; i rappresentanti del Gruppo regionale giornalisti pensionati e delle Assostampa provinciali.
Iniziative anche a Padova, Torino, Milano, Trieste, Latina, dove è in programma un flash mob in piazzale Peppino Impastato con un intervento di Marco Omizzolo e la partecipazione di Articolo21, di una delegazione di Controcorrente Lazio e di altre associazioni di difesa dei diritti civili.
ARTICOLO 21
Articolo 21 è stato presente ovunque si sono incontrati donne e uomini che hanno nel cuore la Costituzione antifascista. La “nostra giornata” – si precisa in una nota – è dedicata anche ai tanti Bogdan Bitik che, ogni giorno, aiutano croniste e cronisti a raccontare guerre, violenze, l’oscurità tutta e oscurantismi, spesso senza diritti, senza contratto, senza forma di protezione alcuna. Alcuni di loro hanno aiutato i media ufficiali a raccontare i conflitti in Afghanistan, in Siria, in Iraq, in Sudan, in Somalia, e non solo, e, ancora oggi, sono costretti a nascondersi per sfuggire ai regimi e ai talebani di turno.
Non sono stati dimenticati chi ancora attende verità e giustizia, da Graziella De Palo a Italo Toni, da Ilaria Alpi a Miran Hrovatin, da Andrea Rocchelli a Mario Paciolla, da Giulio Regeni a Daphne Caruana Galizia e non solo.
Sono ripetuti i nomi chi giace nelle carceri di Putin , della Bielorussia, della Turchia, senza dimenticare Assange che, invece, è chiuso in un carcere inglese.
Articolo 21 guarda anche in casa nostra dove crescono le minacce, specie sotto forma di querele bavaglio, e gli insulti alla libertà di informazione arrivano anche sotto altra forma.
Conferenze stampa senza domande, insulti ai cronisti, rifiuto di rispondere alle domande, spot realizzati nelle sedi istituzionali, ministri e sindaci che aggrediscono giornaliste e giornalisti, rappresentano altrettante aggressioni all’articolo 21 della Costituzione.
Il cambio di “narrazione” non riguarda solo il tentativo di spiantare le radici antifasciste della Costituzione, ma – conclude la nota anche quello di colpire il diritto ad informare e ad essere informati.
Sempre più lontani dall’Europa della dignità e della libertà, sempre più vicini all’Ungheria di Orban.
USIGRAI NELLA REDAZIONE DI REPORT PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA LIBERTÀ DI STAMPA
“La libertà di stampa non basta celebrarla, ha bisogno di iniziative concrete; la prima è quella di un provvedimento per chiudere con la stagione delle querele bavaglio con le quali si vogliono intimidire e fermare i giornalisti che con il loro lavoro garantiscono ai cittadini il diritto a essere informati”.
Lo afferma in una nota l’Esecutivo dell’Usigrai, l’Unione italiana giornalisti Rai, che ha tenuto un’assemblea nella redazione di Report.
L’Usigrai è oggi con le colleghe e i colleghi di Report, la trasmissione della Rai bersaglio, proprio per il suo lavoro d’inchiesta, del maggior numero di querele del giornalismo di servizio pubblico da parte di chi, in ogni modo, in questi anni ha tentato di fermare il lavoro della redazione.
Tra gli obblighi previsti dal contratto di servizio la Rai ha quello di valorizzare e promuovere la propria tradizione giornalistica di inchiesta.
Chiediamo all’azienda – conclude la nota – di dare seguito all’impegno assunto con il sindacato per la creazione di nuclei di giornalismo investigativo e che lo si faccia a partire da progetti come “Report lab”, già strutturato e pronto a essere avviato, proprio sull’esperienza maturata all’interno di questa redazione della Rai”.