Martedì 2 maggio 2023 – Hanno fatto riferimento alla Costituzione che recita “Italia è una repubblica democratica sul lavoro” i segretari nazionali di Cgil, Cisl Uil che hanno partecipato a Potenza alla manifestazione del 1 maggio.
“Un lavoro che purtroppo spesso è precario, è negato, fondato sullo sfruttamento. Per questo pensiamo che la Costituzione debba essere applicata”.
Lo ha detto il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, nel suo intervento davanti ad una piazza zeppa di persone nonostante la pioggia.
Landini ha avuto critiche nei confronti degli ultimi provvedimenti adottati dal Governo, ritenendo che “la risposta non sono i voucher, di liberalizzare i contratti a termine ma di cambiare il jobs act”.
Poi le critiche di Landini alla decisione di scegliere la giornata del primo maggio per convocare il Consiglio dei Ministri. Oggi – ha detto – è la festa del lavoro, non la festa del Governo”.
Sulla precarietà del lavoro nel nostro paese si è soffermato anche il segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha ricordato anche le 1.300 morti all’anno che si registrano sul posto di lavoro. Ed ha riaffermato “la necessità di dare salari dignitosi, di assistere gli anziani che si trovano in condizioni di difficoltà, per i quali Bombardieri ha sollecitato una legge che finanzi la non autosufficienza. Un pensiero ai giovani in cerca di lavoro.
La manifestazione del primo maggio a Potenza non poteva non riproporre il tema di un Mezzogiorno in difficoltà che subisce il divario con le altre parti del paese.
Per il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, “la soluzione e nell’utilizzo celere del piano nazionale di ripresa e resilienza, integrandolo con il Fondo Sviluppo e Coesione, con i fondi strutturali.
Serve una nuova progettualità, una nuova responsabilità delle classi dirigenti. Il Governo è chiamato ad accompagnare crescita e sviluppo del Sud con grandi investimenti”.
Prima degli interventi dei segretari nazionali di Cgil, Cisl Uil sono intervenuti Luigi Bernardi (Uilm), Domenico Robilotta (Femca), Giovanna Galeone (Spi), Rocco Potenza (Uila), Pierangelo Galasso (Cisl Fp) e Rossella Mignoli (Filt Cgil) i quali hanno denunciato i problemi che si vivono nel Mezzogiorno: lo spopolamento, le carenze della sanità pubblica, con la sempre crescente privatizzazione; le infrastrutture, settore nel quale si registrano problemi e ritardi.