Mercoledì 22 marzo 2023 – “La storica sentenza del Tribunale di Roma che obbliga Rete Ferroviaria Italiana a versare poco meno di un milione di euro ai familiari di un operaio lucano deceduto per un tumore polmonare dovuto all’esposizione all’amianto (VEDI) è un nuovo fatto positivo nella battaglia che la Uil insieme a Cgil e Cisl combatte da anni a favore dei lavoratori a contatto con l’amianto che hanno subito effetti devastanti sulla salute sino alla perdita della vita, come è accaduto in particolare in Valbasento”.
Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli sottolineando che con la Legge di bilancio 2023 sono aumentate le tutele previste dal Fondo vittime amianto.
La UIL, insieme a CGIL e CISL e i rispettivi tre Patronati ITAL, INCA e INAS, hanno promosso una campagna informativa per far conoscere le novità introdotte sul tema amianto con la Legge di Bilancio 2023.
Con queste nuove misure – afferma Tortorelli – si danno risposte importanti a lavoratrici, lavoratori e cittadini rispetto a una problematica che purtroppo è ancora fortemente attuale.
Nel dettaglio, dal 1° gennaio 2023, per i malati di mesotelioma professionale, riconosciuto dall’Inail, o per i loro superstiti l’importo della prestazione economica aggiuntiva alla rendita è elevato dal 15 al 17%. Viene inoltre aumentato, da 10mila a 15mila euro, l’importo della prestazione una tantum che l’INAIL eroga ai malati di mesotelioma contratto per esposizione ambientale o familiare. La domanda va presentata entro tre anni dalla data dell’accertamento della malattia
Continueremo a chiedere al Governo altri provvedimenti, perché ancora oggi – dice Tortorelli – il nostro Paese è messo sotto scacco dall’amianto e anche le scadenze legate agli obblighi di legge, alle attività di censimento, bonifica e rimozione procedono a rilento, così come la definizione di obiettivi chiari per investimenti nel prossimo futuro. Per noi la campagna “Zero morti sul lavoro” è un impegno quotidiano per garantire la sicurezza su ogni posto di lavoro.
La battaglia sull’amianto non si discosta da quella contro le morti sul lavoro che è prima di tutto culturale perché colpisce persone soprattutto per mancanza di formazione e di prevenzione. Nonostante la legge esista da 30 anni abbiamo ancora 30 milioni di tonnellate di amianto in giro per l’Italia e per questo è necessario accelerare anche in Basilicata l’opera di bonifica dei siti industriali con presenza di amianto”.