Giovedì 16 marzo 2023 – Sviluppi nell’inchiesta sulla mala sanità in Basilicata che sconvolse il mondo politico ed istituzionale lo scorso ottobre, con numerosi indagati, alcuni dei quali – il consigliere regionale Francesco Piro, l’ex Sindaco di Lagonegro Maria Di Lascio, l’ex assessore regionale, Francesco Cupparo, e il direttore generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera – furono raggiunti da misure cautelari.
La Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso, con il quale la Procura della Repubblica di Potenza aveva chiesto nuovamente l’applicazione dei provvedimenti restrittivi nei confronti di Di Lascio, Cupparo e Spera.
A chiedere che la Suprema Corte si pronunciasse sull’inammissibilità del ricorso è stata la stessa Procura Generale di Roma, costituita in giudizio, ritenendo non giustificabile il ripristino dei provvedimenti restrittivi.
Parere condiviso dalla Cassazione che, per quanto riguarda il direttore Generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, Giuseppe Spera, non ha neanche ravvisato – come informano i suoi legali Savino Murro e Maurizio Spera – la sussitenza dei gravi indizi di colpevolezza.
Le misure cautelari nei confronti di Di Lascio, Cupparo e Spera – lo ricordiamo – furono revocate il 26 ottobre scorso dal Tribunale del Riesame che derubricò il reato di corruzione, reato contestato inizialmente agli indagati, in corruzione elettorale per il quale non è previsto l’applicazione i misure cautelari.
La Suprema Corte ha condiviso la decisione del Riesame, non accogliendo il ricorso della Procura di Potenza.