Venerdì10 marzo 2023 – Quella che pubblichiamo è una storia commovente che ci racconta in questa nota il collega Giuseppe Fiorellini.
La pubblichiamo perchè quanto accaduto non cada nell’oblio ma rimanga come testimonianza di riconoscenza e solidarietà, valori universali.
“Matricola 11493 del 53° Distretto Militare di Pesaro. Alessandro Pignatelli figlio di Domenico Pignatelli e Caterina Petroni, nato a Pergola (Pesaro) nel 1922. Un soldato e le sue origini annotate in un rettangolo di metallo di 35 millimetri per 45. Poche informazioni sulla partenza e nessuna notizia del ritorno. Si tratta di una piastrina di riconoscimento in ottone dei militari del Regio Esercito italiano che mio padre Salvatore rinvenne nel 1955 nelle rovine della Caserma Lucania di Potenza. Nel settembre del 1943 la Caserma venne quasi distrutta dai bombardamenti delle forze aeree americane. Con l’Armistizio molti soldati, per sfuggire ai rastrellamenti dei tedeschi, si misero in borghese e gettarono via le piastrine proprio nei pressi di quelle rovine.
Molte delle piastrine ritrovate venivano consegnate a Padre Mario della Chiesa di Santa Maria che le custodiva. Mio padre decise di non consegnarla e promise a sé stesso di farla recapitare a Pignatelli o ai suoi familiari. Mio padre Salvatore si era appena congedato col grado di Sottotenente presso il Reggimento Artiglieria Corazzata di Mantova e sapeva bene che quella promessa andava mantenuta. Scrisse diverse lettere all’anagrafe del Comune di Pergola per avere notizie di Pignatelli, ma la ricerca fu vana. Per anni la piastrina rimase chiusa nel suo cassetto, fin quando non la scovai.
Avevo sei o forse otto anni e, a volte per gioco, indossavo parti della divisa militare di mio padre, compreso quella piastrina che fissavo al petto con una spilla. Ma ogni volta che facevo quel gioco mio padre mi ammoniva di non perderla perché aveva promesso di riconsegnarla a Pignatelli. Non capivo bene il perché di quella promessa ma quel Pignatelli diventò subito un militare compagno immaginario di giochi. Dal 2000 ho cominciato anch’io a mandare mail al Comune di Pergola ma mai nessun riscontro è arrivato. Altri anni nel cassetto finché all’inizio del 2022 non mi viene l’idea di lanciare un appello su facebook nei gruppi della città di Pergola. Dopo pochi giorni, mi scrive Manuela Pignatelli, pronipote del fratello di Alessandro, ma malauguratamente non leggo la sua risposta che era finita in spam. Dopo un anno, vedo il messaggio, rispondo e finalmente ottengo le prime informazioni: Alessandro Pignatelli si era trasferito in Belgio a fine anni ’50 con la famiglia.
Finalmente entro in contatto con il figlio Moreno che vive a Nivelles e scopro che Alessandro Pignatelli, quel militare venuto a Potenza e mio compagno immaginario di giochi, era scampato ai rastrellamenti di Potenza e tornato a casa indenne. Alessandro Pignatelli ha avuto diversi figli, ha condotto una vita serena in Belgio dove si era trasferito con tutta la famiglia nel 1957 ed è deceduto nel 2009 a 87 anni. Per il tramite del corriere Gls la piastrina è stata recapitata alla famiglia Pignatelli. Finalmente alla mia foto da bambino con la medaglietta in petto posso affiancare quella di Moreno Pignatelli, figlio del militare venuto a Potenza, con suo figlio Giordano e suo nipote Valentino che è il nuovo bambino che potrà fantasticare di quel militare, suo avo, scampato ai rastrellamenti di Potenza.
Caro Papà a 68 anni dal tuo ritrovamento la piastrina militare è stata riconsegnata e la tua promessa è stata mantenuta“.