Mercoledì 1 marzo 2023 – “Lo stop Ue alle auto a benzina e diesel del 2035,per il quale l’Italia ha annunciato voto contrario creerebbe conseguenze per un settore strategico della nostra Nazione come quello dell’automotive”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Gianni Rosa. “Un esempio su tutti è rappresentato dal comprensorio di Melfi, nell’area industriale di San Nicola, unico nel suo genere nel panorama industriale italiano. Esso è composto da 19 aziende di produzione e da 9 aziende di logistica che tutte insieme asservono le linee di produzione dell’azienda madre Stellantis.
Dal 1993, nonostante le oscillazioni del mercato dell’automotive, si è garantita l’occupazione stabile di circa 15mila lavoratori, mentre oggi Stellantis conta 6298 dipendenti che sommati a quelli delle aziende dell’indotto sfiorano un totale di circa 10mila unità. Questo numero, il più basso della storia, è stato raggiunto nell’ultimo anno, – ricorda il senatore Rosa – soprattutto dopo l’accordo di riconversione dello stabilimento che prevede, per il prossimo futuro a partire dal 2024, l’avvio della produzione di quattro vetture totalmente elettriche e incentivi all’esodo per i dipendenti diretti di Stellantis che volontariamente decidono di lasciare l’azienda.
Consapevoli che la transizione ecologica è la più grande scommessa da vincere – prosegue Rosa – è necessario richiamare il gruppo Stellantis ad un senso di responsabilità che garantisca nuove opportunità di crescita per tutti, e in generale studiare la realizzazione di una agenzia nazionale che gestisca la continuità delle filiere produttive a garanzia dell’occupazione.
Inoltre, siamo certamente favorevoli all’elettrificazione dei veicoli leggeri ma non crediamo che debba rappresentare, nella fase di transizione, l’unico percorso per raggiungere le emissioni zero. Come è chiarito nella dichiarazione inviata ai rappresentanti dei 27 in Ue in merito allo stop endotermico dal 2035, infatti, l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 100% nel 2035 non prevedendo alcun incentivo per l’uso di carburanti rinnovabili, è un regolamento non in linea con il principio di neutralità tecnologica, e quindi l’Italia non può sostenerlo”, conclude Rosa.