Martedì 14 febbraio 2013 – L’impatto della transizione digitale nelle banche e nelle assicurazioni e più in generale nel mondo finanziario (blockchain, algoritmi, Intelligenza Artificiale per l’ erogazione del credito, smart contract per le polizze assicurative), caratterizzano sempre di più il settore del credito. La desertificazione del territorio, che riguarda l’intero Paese, in particolare il Sud e la Basilicata, le aree rurali e montane interne, insieme ad una selezione della clientela fatta meramente in base alla capacità di produrre utili per le aziende, ci consegnano uno scenario preoccupante dove si assiste ad un forte rischio di aumento dell’ illegalità, lasciando spazio alle mafienel reperimento del credito.
A lanciare l’allarme è in segretario generale della Fisac Cgil, Bruno Lorenzo, secondo il quale “la perdita dei posti di lavoro non riguarda solo le aziende del comparto bancario ed assicurativo, ma anche le aziende ad esse collegate (esempio appalti delle pulizie, ristorazione e guardiania). Assistiamo alla massiccia riconversione professionale di migliaia di lavoratrici e lavoratori, molto spesso senza adeguata formazione, ad una maggiore mobilità territoriale che invece, proprio per i processi digitali, dovrebbe diminuire e consentire la creazione di poli decisionali anche nelle aree del Mezzogiorno (poli che invece in Basilicata sono del tutto scomparsi).
Registriamo inoltre – prosegue Lorenzo – un fenomeno di crescente disinteresse dei giovani a rimanere occupati nel settore: il fenomeno dell’ abbandono del posto di lavoro per altre collocazioni è diffuso anche nelle aziende dove ancora si fanno assunzioni.
E’ necessario sottolineare che la trasformazione del sistema finanziario, accelerato dalla rivoluzione digitale, risentirà anche delle scelte poste in essere dal sistema europeo delle Banche Centrali.
A tale riguardo la Fisac valuterà le scelte del nuovo Governatore della Banca d’Italia, la cui nomina è prevista per il prossimo autunno, anche in relazione alla visione che assumerà rispetto al nostro sistema Paese.
La transizione digitale richiede, per essere affrontata, una continua capacità di analisi specialistica e di monitoraggio. Sono necessari nuovi strumenti contrattuali e il rafforzamento di quelli già in essere, in modo da governare le conseguenze dei processi organizzativi delle aziende ed elaborare proposte alternative, cogliendone le opportunità in termini di gestione degli orari, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, mobilità, professionalità,in modo tale da arrivare ad un bilancio che non guardi solo al saldo occupazionale ma anche alla composizione della forza lavoro, in termini di professionalità, competenze, età e genere.
In previsione del prossimo rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro, Lorenzo ritiene indispensabile un adeguato recupero salariale che tenga conto della spinta inflazionistica, la difesa dell’occupazione, l’aggiornamento delle norme sul lavoro agile e sulla disconnessione, la revisione della normativa sugli orari e sui tempi di vita e di lavoro, la revisione delle norme sulla tutela della salute fortemente minata dallo stress lavoro correlato, la revisione del protocollo di settore sulle politiche commerciali,l’ ampliamento dei diritti in particolare per favorire il riconoscimento della genitorialità, sono i principali punti su cui dovranno concentrarsi la Fisac e le altre organizzazioni sindacali.