Martedì 14 febbraio 2023 – Incontro oggi a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico tra Stellantis e i sindacati.
Le valutazioni dei rappresentanti dei lavoratori.
Palombella-Ficco (Uilm): “Spendere bene le risorse e avere un confronto continuativo per il passaggio all’elettrico”.
“II primo passo per difendere l’industria dell’auto in Italia è spendere nel migliore dei modi le risorse che sono state stanziate lo scorso anno, anche grazie alle pressioni sindacali, e che ancora non sono state impegnate. Ma per fare ciò il confronto dovrebbe essere continuativo e non sporadico come sta avvenendo, insediando da una parte un tavolo di settore funzionale e dall’altro articolando la discussione con Stellantis e Il Governo stabilimento per stabilimento.”
Lo dichiarano Rocco Palombella. segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro con Stellantis convocato e presieduto dal Ministro Adolfo Urso.
“Il Ministro Urso – riferiscono Palombella e Ficco – ha ricordato che lo scorso anno è stato creato un fondo pluriennale automotive per il periodo 2022-2030 di 8.7 miliardi di euro: di questi 2.7 miliardi sono stati già oggetto di programmazione di spesa per il 2022-2024. Stellantis in particolare ha beneficiato di 4 accordi di sviluppo e 5 accordi di innovazione.
Stellantis ha invece riepilogato la situazione delle fabbriche italiane: a Melfi è avviato il piano per la nuova piattaforma che dal 2024 porterà a 4 modelli completamente elettrici, con una linea di assemblaggio delle batterie: a Termoli sta partendo la gigafactory con la joint venture ACC: a Pratola Serra dal 2024 si espanderà la produzione di motori per veicoli commerciali: ad Atessa si conferma la piattaforma del Ducato, che si gioverà anche degli accordi con Opel e con Toyota: a Pomigliano a fine 2022 è arrivato il nuovo modello Tonale, oltre alla Panda che continua ad avere buone vendite grazie soprattutto alla versione ibrida; a Cassino, in aggiunta alle vetture Alfa già allocate, è stata avviata la produzione della Maserati Grecale, la cui gamma sarà completata con la variante elettrificata entro fino anno: a Modena è stata allocata la ‘supercar’ MC20, di cui è stata annunciata la versione spider; a Cento è in corso una riorganizzazione con focalizzazione sui motori industriali e marini: a Mirafiori sono state concentrate le produzioni torinesi e saranno lanciate le gamme elettriche delle Maserati, mentre la 500 elettrica continua a crescere, inoltre sono stati annunciati nuovi investimenti sulle trasmissioni e sulla economia circolare. Ma Stellantis ha molto insistito sul fatto che le tecnologie elettriche comportano maggiori costi di circa il 50% e dunque ha sottolineato l’esigenza da una parte di incentivi alla domanda e dall’altra di azioni di recupero di competitività.
A Stellantis – dichiarano Palombella e Ficco – chiediamo di procedere con tutti i lanci programmati fino alla completa saturazione delle fabbriche e di assegnare nuove missioni produttive a quegli stabilimenti che sono legati al motore endotermico e che ancora non conoscono il loro futuro.
Al Governo chiediamo invece di sostenere gli investimenti necessari ad accompagnare la transizione all’elettrico non solo in Stellantis, ma nelle numerose imprese della componentistica che stanno già stanno soffrendo moltissimo.”
Evangelista (Fim Cisl): «Serve quinta vettura a Melfi per garantire volumi e occupazione»
«L’incontro è servito a fare il punto sullo stato di avanzamento del piano industriale e a fare chiarezza sulle produzioni attuali e sui futuri modelli elettrici, il cui lancio è stato confermato per il 2024. La nostra posizione è che, oltre ai quattro nuovi modelli, debba essere assegnata allo stabilimento di Melfi una quinta vettura con motorizzazione endotermica o ibrida a marchio Jeep per garantire volumi e posti di lavoro.
Bene anche la conferma da parte di Stellantis della nuova linea di assemblaggio delle batterie che partirà in contemporanea al lancio dei nuovi modelli. È evidente che l’impegno del Governo deve includere l’intero comparto automobilistico, a cominciare dalle imprese fornitrici, che sono già in difficoltà a Melfi, come è altrettanto importante investire sulla diversificazione delle produzioni».
Spera (Ugl): “Gruppo conferma investimenti, chiesta salvaguardia automotive”
“Il gruppo Stellantis ha confermato gli investimenti e il piano industriale Dare Foward 2030 nel nostro Paese. Come sindacato abbiamo chiesto la salvaguardia della filiera dell’automotive e un tavolo permanente presso il MIMIT mirato anche al costante monitoraggio del settore”.
Così il Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, che insieme al componente della segreteria Ugl Metalmeccanici, Aurelio Melchionno, ha partecipato al primo ‘tavolo Stellantis’ presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presieduto dal Ministro Adolfo Urso, alla presenza del Vice Ministro Valentino Valentini, del Sottosegretario Fausta Bergamotto, dei sindacati e dei vertici del Gruppo, mirato a salvaguardare la filiera automotive, asse centrale dell’industria italiana.
“Importanti anche altre due conferme da parte del Gruppo, pur restando alto l’allarme per l’Automotive intorno agli obiettivi climatici UE contenuti nel pacchetto “Fit for 55”: livelli occupazionali e saturazione degli impianti, tenendo conto che la transizione ecologica comporterà una riduzione di manodopera soprattutto nella filiera della componentistica e conseguenti internalizzazioni.
Seconda conferma, la produzione del nuovo motore B.2 euro 7 che sarà prodotto a Pratola Serra, in provincia di Avellino, a partire dal 2024, e allocato su tutti i veicoli commerciali leggeri del gruppo Stellantis. Abbiamo chiesto, inoltre, un’accelerazione del progetto della Gigafactory di Termoli per la produzione delle batterie e un incontro con la nuova società ACC, composta da Stellantis, Mercedes e Total per entrare nel merito del grande progetto. Da sottolineare positivamente, la disponibilità del governo ad accogliere le nostre proposte di incentivi mirati a sostegno delle produzioni italiane, perché sarebbe davvero assurdo incentivare produzioni di altri Paesi”, conclude Spera.