Martedì 14 febbraio 2014 – Dopo lo strepitoso successo riscontrato in tutta Italia, finalmente arriva anche in Basilicata, precisamente nella cittadina oraziana, il film documentario delle polemiche che denuncia gli eventi avversi da vaccino anti-covid. L’appuntamento è sabato 18 febbraio, alle 18.00 presso la sala convegni dell’Hotel Orazio.
L’iniziativa è dell’Associazione Culturale Venosa2019. Prodotto da Playmastermovie e diretto da Paolo Cassina, con la collaborazione di Alessandro Amori alla regia, contiene numerose interviste ai danneggiati da vaccino e approfondimenti.
Paolo Cassina è un regista e filmmaker attivo da più di 20 anni nel mondo della televisione e della comunicazione in generale.
La sua passione sono i documentari e le inchieste giornalistiche. Nel 2014 la video inchiesta “Con gli occhi della Neet Generation” di cui è co-realizzatore vince il Premio Ilaria Alpi. Nel 2017 il servizio “Il racket nel ghetto islamico di San Siro” con le sue immagini vince il premio Guido Vergani. Da sempre è attento alle tematiche sociali e a dare voce alle persone che hanno poche possibilità di essere ascoltate.
In Basilicata il film ha già suscitato grande interesse, estrema curiosità, reazioni contrastanti e un acceso dibattito nella popolazione, in particolare a Venosa, sede dell’importante evento culturale.
Il film è stato censurato dal mainstream e non viene distribuito dai canali tradizionali e la visione è limitata a proiezioni private.
L’obiettivo finale della proiezione – si precisa in una nota dell’associazione culturale Venosa2019 – “è quello di predisporre un piano di proposte da sottoporre agli organi istituzionali al fine di monitorare il fenomeno e stimolare l’elaborazione di iniziative a tutela dei cittadini vittima di reazione avversa.
Già si registra quasi il tutto esaurito pertanto è caldamente consigliata la prenotazione. Peraltro l’evento è gratuito. Sono invitati a partecipare tutti i sindaci, i vertici dell’Asl e degli Ordini medici. L’evento è rivolto a tutti cittadini che vogliono ottenere maggiori informazioni su cosa sia realmente accaduto durante la campagna di vaccinazione.
A seguire dibattito con interventi di specialisti del settore medico e legale per proporre riscontri ai quesiti della cittadinanza, che si interroga sulla sicurezza di questa vaccinazione.
“Invisibili” è un documentario che mostra un lato della pandemia, quello delle reazioni avverse da vaccino anti-Covid. Censurato da Youtube ha alzato un polverone con grandi polemiche.
““Invisibili” si propone di mostrare le testimonianze sulle reazioni avverse provocate dal vaccino anti-Covid e di farsi denuncia verso le istituzioni, considerate colpevoli di voler far sparire queste persone rendendole ‘invisibili’
“Si parla, solo per l’Europa, di milioni di reazioni avverse – afferma Paolo Cassina -, anche gravi, e di migliaia di decessi, tutti documentati. La sensazione è che le istituzioni vogliano quasi far sparire queste persone rendendole invisibili”.
“Invisibili” dà anche voce a tanti medici che hanno provato a dire la propria sull’argomento e a cui, nel migliore dei casi, hanno messo la sordina, mentre nel peggiore sono stati addirittura radiati dall’albo.
il documentario, che è stato censurato da YouTube e aveva suscitato lo sgomento del professor Matteo Bassetti – che a dicembre aveva chiesto al sindaco di Genova di vietarne la proiezione.
L’intento di “Invisibili” non è dare voce ai no-vax, ma ascoltare le storie di chi è rimasto danneggiato dal vaccino e non viene ascoltato.
Tante di queste persone, non solo faticano a ottenere una diagnosi, ma addirittura non sono prese in carico dal servizio sanitario nazionale e sono rese, appunto, invisibili per questo motivo, il documentario vuole portare l’attenzione sulla reale gravità di questi casi, attraverso le voci dei danneggiati, ma anche dei professionisti del mondo della sanità e della magistratura, e sul diritto di queste persone ad essere ascoltate e curate.
È un dovere di onestà intellettuale e di riappropriazione di una visione pacata e ragionevole della situazione in cui viviamo, quello di considerare i fatti che Invisibili racconta e non girare le spalle a chi, dopo l’inoculazione, a distanza più o meno ravvicinata, ha subito nella propria vita dei cambiamenti seri, gravi, drammatici.
Dobbiamo ricostruire un clima di fiducia e di rispetto – prosegue la nota – andando oltre alla violenza ideologica di chi, tra personaggi noti, si è espresso in termini talora disumani contro chi non ha accettato l’imposizione della inoculazione. Ma anche oltre alla reazione di autodifesa di chi, creando il fronte “novax” ha caricato di altrettanta veemente aggressività la propria scelta. Esasperare i fronti è fare il gioco del male, della calunnia, della falsità.
Abbiamo già sofferto tutti abbastanza, vedendo compromessi rapporti famigliari, amicizie, progetti. Occorre ritrovarci, accogliere gli opposti pareri e lasciare che sia la Verità ad illuminarci e conquistarci.
Le molteplici testimonianze raccontano di tante, tantissime, troppe vite distrutte di cui non viene riferito nulla. Il tema degli effetti avversi da vaccino non può e non deve rimanere nascosto.
Riporre la nostra attenzione su questo tema, senza pregiudizi, in modo amorevole e unificante, è una sana alternativa al proliferare delle idee e dei giudizi. Questa è la strada per superare le divisioni.
Le vessazioni, le prepotenze e il clima di odio in ambito lavorativo, familiare, scolastico, sportivo e, più in generale, sociale, hanno creato danni a cui non è più possibile porre rimedio. Però possiamo informarci e capire meglio cos’è successo, così da avere un po’ più dubbi prima di dar fiducia a chi ci ha fatto tanto male.
Solo in Europa ci sono stati milioni di reazioni avverse, anche gravi, e migliaia di decessi tutti documentati, di cui i media mainstream non parlano o parlano in minima parte, minimizzando la portata reale del fenomeno. La sensazione è che le istituzioni vogliano quasi far sparire queste persone rendendole invisibili. Da ciò, il titolo del documentario.
Il documentario lancia un messaggio chiaro: “Non si può forzare in nessun modo l’essere umano all’inoculazione o all’assunzione di sostanze potenzialmente dannose e talvolta letali”.
Dopo il film seguirà un dibattito per ascoltare testimonianze dirette e porre liberamente domande.
Il dibattito sarà moderato dall‘avv. Gianteo Tamburriello, presidente dell’associazione Venosa 2019. Come relatori ci sarà l’avvocato Mirko Damasco, avvocato “in prima linea per i diritti di sospesi e danneggiati”, Maria Frino, danneggiata dal vaccino, Irene Zacchei, dottoressa biologa nutrizionista.