Venerdì 10 febbraio 2023 – Leonard Covello, la vita del quale viene raccontata da Renato Cantore nel suo ultimo Libro “Harlem, Italia”, insieme a quella di un altro lucano divenuto famoso in America, Vito Marcantonio – due visionari – come vengono definiti dall’autore del libro, aveva raccolto negli anni trascorsi in Sicilia materiale documentario di inestimabile valore, custodito per decenni da Giorgio Giunta e Concetta Di Raimondo, collaboratori di Covello.
Solo l’intuito e l’innata voglia di andare a fondo nelle cose di Renato Cantore consente ora di metterlo a disposizione di studenti, studiosi grazie alla Società di Mutuo Soccorso tra gli Operai di Avigliano che ha acquisito il Fondo Leonard Covello in collaborazione con il Centro Studi internazionali Lucani nel Mondo.
E domenica, 12 febbraio, alle 11, nella sede della Società di Mutuo Sovvorso tra gli Operai di Avigliano, nel corso di una conferenza stampa, il Fondo sarà presentato.
Interverranno il sindaco di Avigliano Giuseppe Mecca, l’assessora alla cultura Angela Maria Salvatore, il presidente dell’Unitre Carlo Onorato, la dott. Carmen Petruzzi dell’Università di Foggia e, giunti per l’occasione dalla Sicilia, i collaboratori di Covello Giorgio Giunta e Concetta Di Raimondo, che, come si diceva, hanno custodito per decenni questo prezioso materiale documentario, decidendo ora di farne omaggio alla comunità aviglianese.
Alla conferenza stampa, coordinata da Renato Cantore, interverranno i presidenti della SOMSA, Donato Salvatore e del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo Luigi Scaglione.
Emigrato da Avigliano all’età di nove anni, Leonard Covello è stato educatore, sociologo e attivista sociale e ha legato la propria esistenza personale a quella della comunità italiana di East Harlem. Tra i primi laureati italiani alla Columbia, ha guidato la battaglia vittoriosa per il riconoscimento della lingua italiana nel sistema pubblico americano, è stato fondatore e preside per oltre vent’anni della Benjamin Franklin High School, esempio ineguagliato di scuola integrata nella comunità, docente in varie università americane, impegnato in istituzioni pubbliche per la tutela degli immigrati e delle fasce più deboli della popolazione.
Ritiratosi dall’insegnamento, nel 1972, su invito di Danilo Dolci decise di trasferirsi in Sicilia, per collaborare allo sviluppo della rete di centri sociali ed educativi che Dolci aveva realizzato nella parte sud orientale dell’Isola.
Dopo il suo rientro in Italia visse a Messina, ospite di una delle sue prime allieve a New York, figlia di emigranti, tornata nella città di origine.
Alla sua morte, nel 1982, Covello ha lasciato i libri cui era più legato, una serie di documenti sonori e fotografici, carte, corrispondenza, oggetti vari, custoditi con cura da due dei suoi più stretti collaboratori, Giorgio Giunta e Concetta di Raimondo, contattati dai ricercatori del Centro Studi.
I due coniugi hanno dato la volentieri la loro disponibilità al trasferimento ad Avigliano di questa preziosa documentazione, e l’operazione di “ritorno a casa” di Covello è stata resa possibile grazie alla immediata e entusiastica adesione della SOMS, che accoglie ora il fondo nella sua sede.
Il “fondo Covello” trasferito ad Avigliano consta in particolare di oltre trenta nastri magnetici, alcune centinaia di fotografie, circa 50 faldoni di corrispondenza, appunti, documentazione, decine di riconoscimenti ottenuto da Covello nell’attività accademica, una piccola biblioteca, oggetti e memorabilia, ricordi personali.
In occasione della presentazione ufficiale del fondo, sarà allestita una piccola mostra di alcuni dei reperti più significativi.