Martedì 31 gennaio 2023 – “Il progetto Polis, approvato con il Dl 59/2021 e finanziato con 800 milioni di euro di fondi nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr, che prevede in Basilicata il coinvolgimento di 126 Comuni (98 in provincia di Potenza e 28 in quella di Matera) con la trasformazione degli uffici postali in Sportello unico della Pubblica Amministrazione va nella direzione di garantire l’erogazione di servizi essenziali per i cittadini dei piccoli comuni ed ha bisogno di un percorso di condivisione piena con i sindacati e i lavoratori di Poste Italiane”.
E’ il commento congiunto dei segretari regionali di UilPoste Domenico Potenza e Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli.
“Si dà concretezza – aggiungono – alle proposte della Uil perché le Poste mantengano il proprio valore sociale specie al servizio delle piccole comunità locali e delle aree più interne e svantaggiate.
Con il progetto Polis si avvia dunque una piccola rivoluzione e si mette fine alla spoliazione dei servizi postali in centri minori e aree rurali che ha segnato una lunga fase negli anni passati e che il sindacato ha fortemente contrastato.
Ottenere un certificato, il codice fiscale, il passaporto, il rinnovo della patente, un atto del Catasto, il casellario giudiziario o un documento per la pensione attraverso i collegamenti digitali con gli uffici Inps, Agenzia delle Entrate, Inail, Ministero Infrastrutture, Ministero della Giustizia e Ministero dell’Interno, ecc. sarà più facile per i cittadini.
E’ dunque – aggiunge Tortorelli – un primo passo significativo in direzione del contrasto del fenomeno dello spopolamento dei nostri paesi. Ad esso bisogna dar seguito con altri progetti ed altre misure che riguardano tutti i servizi indispensabili alle comunità locali, accelerando così la digitalizzazione del Paese ma soprattutto favorendo la coesione economica.
Per UilPoste – afferma Potenza – continua l’impegno a monitorare le varie fasi di attuazione del Progetto Polis con attenzione specifica ai livelli occupazionali e nelle politiche attive del lavoro che ha permesso e permetterà in futuro assunzioni di personale giovane, tali da colmare i vuoti lasciati dai colleghi usciti dall’Azienda per pensionamento.